Giornata di preghiera per le vocazioni, Bergoglio: “Il Signore ci dia sacerdoti innamorati del Vangelo”

venezia

Continuate a pregare il Signore perché mandi operai nella sua messe e ci dia sacerdoti innamorati del Vangelo, capaci di farsi prossimi con i fratelli ed essere, così, segno vivo dell’amore misericordioso di Dio”, è quanto si legge nel messaggio di Papa Francesco per la 54esima giornata mondiale di preghiera per le vocazioni – che ricorrerà il prossimo 7 maggio –  reso pubblico sul sito w2.vatican.va. 

Nel testo, il Pontefice ricorda come negli scorsi anni ci sia stata l’occasione per riflettere sui due aspetti che caratterizzano la vocazione cristiana: “uscire da sé stessi per mettersi in ascolto della voce del Signore e l’importanza della comunità ecclesiale come luogo privilegiato in cui la chiamata di Dio nasce, si alimenta e si esprime”.

“Ora, in occasione della 54a Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, vorrei soffermarmi sulla dimensione missionaria della chiamata cristiana. Chi si è lasciato attrarre dalla voce di Dio e si è messo alla sequela di Gesù scopre ben presto, dentro di sé, l’insopprimibile desiderio di portare la Buona Notizia ai fratelli, attraverso l’evangelizzazione e il servizio nella carità. Tutti i cristiani sono costituiti missionari del Vangelo! Il discepolo – spiega il Pontefice -, infatti, non riceve il dono dell’amore di Dio per una consolazione privata; non è chiamato a portare sé stesso né a curare gli interessi di un’azienda; egli è semplicemente toccato e trasformato dalla gioia di sentirsi amato da Dio e non può trattenere questa esperienza solo per sé: ‘La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria’ (Esort. ap. Evangelii gaudium, 21)”.

Il Pontefice ha sottolineato che non sono poche le domande che sorgono quando si parla della missione cristiana, ma questi interrogativi possono trovare risposta in tre scene evangeliche: l’inizio della missione di Gesù nella sinagoga di Nazareth (cfr Lc 4,16-30); il cammino che Egli fa da Risorto accanto ai discepoli di Emmaus (cfr Lc 24,13-35); e infine la parabola del seme (cfr Mc 4,26-27).

Nel messaggio, inoltre, il Papa ha sottolineato che “con questa fiducia evangelica ci apriamo all’azione silenziosa dello Spirito, che è il fondamento della missione. Non potrà mai esserci né pastorale vocazionale, né missione cristiana senza la preghiera assidua e contemplativa. In tal senso, occorre alimentare la vita cristiana con l’ascolto della Parola di Dio e, soprattutto, curare la relazione personale con il Signore nell’adorazione eucaristica, ‘luogo’ privilegiato di incontro con Dio”.

“Cari fratelli e sorelle, ancora oggi possiamo ritrovare l’ardore dell’annuncio e proporre, soprattutto ai giovani, la sequela di Cristo. Dinanzi alla diffusa sensazione di una fede stanca o ridotta a meri “doveri da compiere”, i nostri giovani hanno il desiderio di scoprire il fascino sempre attuale della figura di Gesù, di lasciarsi interrogare e provocare dalle sue parole e dai suoi gesti e, infine, di sognare, grazie a Lui, una vita pienamente umana, lieta di spendersi nell’amore – ha concluso il suo messaggio il Pontefice -. Maria Santissima, Madre del nostro Salvatore, ha avuto il coraggio di abbracciare questo sogno di Dio, mettendo la sua giovinezza e il suo entusiasmo nelle sue mani. La sua intercessione ci ottenga la stessa apertura di cuore, la prontezza nel proferire il nostro ‘Eccomi’ alla chiamata del Signore e la gioia di metterci in viaggio (cfr Lc 1,39), come Lei, per annunciarlo al mondo intero”.

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