Bangladesh: derubata una chiesa cattolica, è la sesta in tre anni

Nella notte del 26 novembre almeno 20 ladri sono entrati e hanno saccheggiato la chiesa cattolica di Mathbari a Gazipur, vicino Dhaka, capitale del Bangladesh. I malviventi si sono introdotti nel recinto della struttura, e con la minaccia di coltelli, hanno neutralizzato le guardie notturne e il parroco p. Vincent Bimal Rozario che racconta di essere stato svegliato nel cuore della notte e di aver provato ad urlare, “ma i ladri mi hanno intimato di rimanere in silenzio. Volevano uccidermi con armi affilate. Mi hanno chiesto dove fossero i soldi e gli oggetti di valore. Sono stato costretto a rivelarglielo”.

Dopo aver legato il parroco e le guardie notturne, hanno razziato la chiesa portandosi via una fotocamera, il computer portatile, soldi per la riparazione delle tombe, due orologi, un cellulare e altri beni per un valore di 100mila taka, circa 1190 euro. La mattina seguente p. Bimal Rozario ha sporto denuncia presso la locale stazione di polizia dove gli agenti gli hanno assicurato l’avvio delle indagini e che aumenteranno la sorveglianza della chiesa. La parrocchia di Mathbari è composta da circa 3500 cattolici; è presente anche un liceo femminile, affidato alla gestione delle suore.

Ma nonostante le rassicurazioni, il parroco è preoccupato per la sicurezza della comunità perché, negli ultimi tre anni, sono già avvenuti sei episodi simili in proprietà della Chiesa e altre due rapine nel convento locale dove, nel 2014, due suore dell’Immacolata (congregazione femminile associata al Pontificio istituto missioni estere) erano state anche violentate.

Mons. Gervas Rozario, vice presidente della Conferenza episcopale del Bangladesh (Cbcb), ha commentato: “È molto triste che le rapine avvengono nelle chiese. Siamo preoccupati per questo incidente”. Secondo Chandon Rozario, un altro cattolico, “i sacerdoti e le suore sacrificano la loro vita per la Chiesa. È inumano che siano vittime di furto e persecuzione. Condanno con forza quanto accaduto. Chiedo che sia condotta un’indagine adeguata e che i colpevoli vengano punti”.