Attentato kamikaze dell’Isis contro gli sciiti a sud di Baghdad: 80 morti

Almeno 80 persone sono morti a seguito di un attentato kamikaze a sud di Baghdad. L’attacco è stato portato a termine con un camion bomba, esploso in una stazione di rifornimento dell’autostrada, posizionata all’altezza di Hilla. La maggior parte delle vittime erano pellegrini sciiti che tornavano dalla città santa di Karbala, dove si erano recati per celebrare Arbaeen, festa dedicata all’imam Hussein, considerato il nipote di Maometto.

L’obiettivo dell’Isis, che ha rivendicato la strage, era proprio quello di colpire i fedeli, in particolare gli iraniani. Diverse persone rimaste uccise provengono dal Paese confinante, di tradizione sciita. Secondo il Califfato nella deflagrazione sarebbero rimaste coinvolte circa 200 persone. Le autorità locali hanno parlato, invece, di un’ottantina di vittime e di 20 feriti ma hanno avvertito che il bilancio potrebbe aumentare. Alcuni testimoni raccontano che il camion bomba era parcheggiato vicino ai pullman di pellegrini. E che l’esplosione abbia completamente distrutto la stazione di benzina e investito diverse automobili.

Milioni di pellegrini sciiti si erano recati a Karbala per commemorare Arbaeen, cioè la fine dei 40 giorni di lutto che vengono osservati a partire dal giorno dell’Ashura, anniversario della morte di Hussein. L’uccisione dell’imam, avvenuta nel VII secolo, è considerato l’evento che ha determinato lo scisma tra sciiti e sunniti. L’Isis, appartenente a quest’ultima tradizione, considera i rivali apostati meritevoli di morte per la devozione riservata alla famiglia di Maometto e per altre tradizioni. Le autorità hanno hanno raccontato che la scorsa settimana diversi miliziani hanno cercato di introdursi a Kerbala per provocare nuove stragi. Cinque attentatori sono stati uccisi dalle forze di sicurezza mentre un sesto è riuscito a farsi esplodere, provocando la morte di 8 civili.