Riaperta in tempi record la strada collassata in Giappone

Il Giappone è da sempre esempio di fervore e precisione lavorativa. Anche in fatto di terremoti o catastrofi naturali, il governo nipponico non lesina interventi rapidi ed efficaci; basti pensare ai decenni di anticipo – rispetto all’Italia – che nella nazione asiatica hanno avuto le costruzioni di case antisismiche.

Non c’è dunque da stupirsi (ma un po’ di invidia sorge spontanea) alla notizia che, a pochi giorni dal cedimento del manto stradale, è stata riaperta una delle principali arterie di Fukuoka, nel sudovest del Giappone. Lo scorso 8 novembre una gigantesca voragine larga 30 metri e profonda 15 – circa la metà di una piscina olimpica – si era spalancata di fronte alla stazione Hakata della città. Il collasso inoltre minacciava anche di far cadere gli edifici vicini.

“Niente panico, siamo giapponesi!”, ha risposto il governo di Tokyo. Infatti, con una tempistica poco nota in Italia, un gruppo di operai è subito intervenuto sul posto, ha valutato i danni e in meno di 48 ore è riuscito a ricoprire il cratere. Nei lavori eseguiti in tempi record erano comprese anche la riparazione di un grosso tubo fognario e la sostituzione di semafori e pali della luce inghiottiti dal crollo.

Solo ora che la circolazione della metropoli ha potuto riprendere regolarmente, gli esperti si sono seduti a tavolino per capire cosa abbia provocato la voragine. Secondo le indagini svolte, riferisce il Telegraph, una delle ipotesi principali è che il crollo del manto stradale sia stato causato dai lavori di prolungamento della metropolitana.

Incidenti di percorso sicuramente non da banalizzare, ma è indubbio che – a fronte di un grave errore tecnico – la capacità nipponica di ricostruire e ripartire è ben lontana dai tempi “giurassici” dell’Italia; speriamo che le ricostruzioni dopo il sisma del centro Italia possano – per una volta – fare invidia ai giapponesi.