India: giovani seminaristi in missione tra i tribali adivasi

Una settimana nei villaggi tribali indiani del Maharashtra, tra i tribali advasi, per affrontare le sfide della missione. È quanto è avvenuto per quattro gruppi di seminaristi del primo anno del St. Pius College di Goregaon (East) di Mumbai, in India. Guidati da p. Jervis D’Souza, un loro professore, hanno trascorso una settimana nella missione di Mahad, sulle colline, dove abitano i tribali adivasi (dal sanscrito “abitanti originari”), termine hindi col quale è indicato l’eterogeneo insieme dei popoli aborigeni dell’India.

I seminaristi hanno vissuto con la popolazione, sperimentando le difficoltà quotidiane, come la mancanza di elettricità ed acqua corrente. Ma hanno anche “imparato ad apprezzare – ha riportato p. D’Souza – quello che hanno, e compreso il valore dei lavori manuali che i tribali accettano e svolgono senza trovare scuse”. Nell’INdia delle caste, infatti, alcuni generi di lavori manuali sono considerati “inferiori” e vengono fatti svolgere solo da alcune etnie o gruppi.

Prima di iniziare la settimana di servizio alla missione di p. Carlton Kinny – che da 27 anni lavora in maniera incessante e altruistica nel distretto di Raigad, insieme a p. Elias D’Cunha e alle suore Figlie della Croce – i seminaristi sono “stati invitati a osservare gli adivasi di etnia katkari che sono del tutto soddisfatti della propria vita e del contesto in cui vivono, e sfidati a trovare la stessa soddisfazione nelle proprie esistenze”.

Attraverso questa esperienza di missione, “i seminaristi hanno capito quanto sia duro il lavoro dei sacerdoti, dei religiosi e dei laici. Essi hanno bisogno ogni giorno del sostegno della preghiera. I giovani hanno compreso meglio la realtà, approfondito la loro prospettiva di vita”. “Speriamo – si augura p. D’Souza – che qualcuno di essi scelga la strada della missione”.