Obama ad Atene per l’ultima visita europea: “L’austerità, da sola, non porta la prosperità”

Prima Atene, poi Berlino: queste le ultime due tappe europee di Barack Obama in veste di Presidente degli Stati Uniti d’America. L’ultimo viaggio oltreoceano come capo della nazione è iniziato proprio nella capitale greca, teatro recente di violente tensioni socio-politiche, considerata il luogo ideale dal quale lanciare un testamentario messaggio alla Comunità europea: “L’austerità, da sola, non porta la prosperità”.

Appena atterrato all’aeroporto di Atene, il Presidente uscente è stato ricevuto dal ministro della difesa, Panos Kammenos, prima di incontrare il Capo di Stato Prokopis Pavlopoulos e, in un vertice bilaterale, il premier Alexis Tsipras. Blindata la Capitale greca, con la chiusura dello spazio aereo fino al termine della visita e la disposizione di preventive misure di sicurezza. Due manifestazioni di dissenso sono state autorizzate nel centro di Atene, organizzate da sindacati e movimenti anarchici.

Nel corso dell’incontro con il Primo ministro, Obama ha ribadito la necessità di un taglio al debito pubblico greco “per contribuire a ripristinare la crescita poiché, da sola, l’austerità non porta alla prosperità”. Un colloquio che si è poi articolato sulla politica di risanamento messa in atto dal governo Tsipras a fronte di una crisi economica tra le più violente che abbiano colpito la Grecia: “Le riforme non sono state facili, ma necessarie per rendere la Grecia più competitiva”.

“Un’Europa prospera e unita è un bene per gli Stati Uniti”, ha detto ancora Obama nel corso del meeting con Tsipras, ribadendo come la sua amministrazione sia sempre stata volta a favorire la crescita e l’ottimismo al fianco del popolo greco, a fronte dei difficili momenti attraversati dal Paese.

Questione migranti. Durante l’incontro con il Presidente Pavlopoulos, Obama si è congratulato per “l’approccio umano e compassionevole” mostrato dalla Grecia nei confronti dell’emergenza rifugiati, uno dei temi più caldi negli ultimi mesi, almeno fino alla chiusura del confine macedone di Idomene: “E’ importante che non sia un solo Paese a sopportare il peso della questione, ma che questa possa essere affrontata in maniera ordinata e compassionevole”. Dal canto suo, il capo di Stato greco ha tenuto a ringraziare il suo ospite per il sostegno dato alla Grecia durante la crisi del debito, dichiarandosi certo che il suo successore saprà proseguire sulla stessa strada.

Sul tema dell’Alleanza atlantica, il Presidente uscente si espresso definendo il Patto Europa-Usa come “assolutamente vitale”, sottolineando come tale importanza sia stata riconosciuta indifferentemente dalle amministrazioni democratiche come da quelle repubblicane. A questo proposito, Obama ha riconosciuto la Grecia come un partner affidabile nel suo impegno Nato. Lo Stato ellenico, come sottolineato, è uno dei cinque Paesi Nato che investe più del 2% del Pil nella difesa. “Se la Grecia può affrontare questo impegno – ha concluso il Presidente – anche gli altri possono farlo”.

Prima di volare in Germania, Obama terrà, dall’Acropoli, un discorso al popolo greco il quale, stando a quanto trapelato, verterà sui temi della democrazia e della globalizzazione ma, probabilmente, anche sulle recenti elezioni presidenziali americane.