Neonazisti choc: online gli indirizzi degli ebrei tedeschi

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Scuole, negozi, asili nido, sinagoghe, addirittura il memoriale dell’Olocausto: sono circa 70 gli indirizzi delle istituzioni e degli esercizi commerciali gestiti dalla comunità ebraica di Berlino riportati su Facebook da un movimento neonazista, appartenente all’ultradestra tedesca. Un grave atto di antisemitismo, registratosi peraltro nel giorno del settantottesimo anniversario della “Notte dei cristalli”, avvenuta il 9 novembre del 1938 e, di fatto, l’avvio di una catena di privazioni e violenze verso gli ebrei tedeschi che avrebbe portato agli orrori della Shoah. Come riportato dal quotidiano Tagespieggel, il movimento estremista avrebbe salutato la ricorrenza con la frase “oggi è un gran giorno”.

E’ stato l’Ufficio mobile di consulenza contro l’estremismo di destra a scoprire e denunciare l’accaduto. La stessa organizzazione antinazista, supportata dal deputato dei Verdi, Volker Beck, ha provveduto a mettere sull’avviso gli esercenti citati nella lista antisemita, una mappatura delle attività ebraiche sparse sul territorio della capitale, sulla quale campeggia il titolo “Juden unter uns” (“Gli ebrei in mezzo a noi”), scritto in carattere gotico.

Inevitabile lo sdegno delle istituzioni, assieme a quello della comunità israelita berlinese. Non solo per il gesto in sé, quanto per la sensazione di un antisemitismo strisciante ancora ben radicato in alcune realtà sociali tedesche. La pubblicazione di una lista come questa è un richiamo troppo forte alla condizione di persecuzione subita durante gli anni del Terzo Reich, come non ha mancato di far sapere Sarah Friedrich, direttrice del memoriale dell’Olocausto.

La polizia tedesca ha aperto un’inchiesta a carico del gruppo neonazista autore della pubblicazione, il quale risulta essere sotto osservazione dal 2010. Pur se prontamente condannato, l’episodio va a proseguire un’inquietante scia di violenze di stampo antisemita registrate in Germania negli ultimi anni. I dati, come riportato da Il Giornale, sono forniti dal quotidiano Die Zeit secondo il quale, nel 2015, i crimini rientranti in questa categoria sarebbero stati addirittura 1366. Numeri decisamente preoccupanti, che richiamano fantasmi di un passato ancora troppo vicino per essere del tutto cancellato.