Arrestato terrorista jihadista a Genova, era latitante da giorni

I carabinieri del Ros, grazie ad un’indagine che si è conclusa a fine settembre fra la Riviera del ponente e la Lombardia, hanno arrestato nella stazione ferroviaria di Genova Principe un presunto jihadista indagato per associazione finalizzata al terrorismo internazionale. L’arrestato è Hosny Mahmoud El Hawary Lekaa, 31 anni, un egiziano abitante a Borghetto Santo Spirito (Savona) appena rientrato in Italia, a Milano, in aereo dall’Egitto. L’uomo è indagato per associazione finalizzata al terrorismo internazionale denominata Taqiyya. Si era allontanato dal territorio italiano prima del blitz dei Carabinieri del 27 ottobre scorso che portò all’arresto di altri tre presunti jihadisti: un algerino fermato nel Cie di Torino dove era ospite in quanto richiedente asilo politico e due fratelli egiziani bloccati a Finale Ligure (Savona) e a Cassano d’Adda (Milano); uno era pizzaiolo, l’altro cassintegrato.

Sempre nella giornata di ieri, i finanzieri del comando provinciale di Catanzaro hanno sottoposto a fermo un 23enne siriano, Abo Robeih Tarif, indagato per associazione con finalità di terrorismo internazionale; Tarif era in precedenza detenuto presso il carcere di Rossano per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Il terrorista, appartenente al fronte Jabhat al Nusra (il ramo di Al-Qaeda attivo in Siria e Libano), era entrato nel territorio nazionale a seguito dello sbarco di migranti avvenuti sulle coste del crotonese il 14 settembre 2014. Le indagini svolte nell’immediatezza consentirono di individuarlo quale conducente dell’imbarcazione ma, i successivi accertamenti sui suoi dispositivi mobili, hanno evidenziato la volontà dell’indagato ad operazioni di martirio.

L’operazione è una delle pochissime indagini in cui è stato verificato il collegamento diretto tra soggetti che pianificano il traffico di migranti e organizzazioni terroristiche islamiche. Per tale motivo, la Procura della Repubblica – Dda di Catanzaro ha emesso un fermo di indiziato di delitto per il reato di associazione con finalità di terrorismo, poi eseguito dalle fiamme gialle catanzaresi. Le indagini in materia di terrorismo internazionale sono state coordinate dal procuratore della repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal procuratore aggiunto, Giovanni Bombardieri, e dal sostituto procuratore, Paolo Petrolo.