E’ morta Tina Anselmi, prima “ministra” della Repubblica italiana

Addio a Tina Anselmi, prima donna a ricoprire il ruolo di ministro della Repubblica. L’ex democristiana si è spenta a 89 anni nella sua casa di Castelfranco Veneto. Con lei, ha affermato il premier Matteo Renzi in un messaggio di cordoglio, “scompare una figura esemplare della storia repubblicana”. Partigiana, sindacalista, impegnata nella vita politica e nelle istituzioni, prima donna ministro della storia italiana. Il suo impegno per le pari opportunità e contro la P2, ha proseguito il presidente del Consiglio, e la sua personalità forte e discreta “ne hanno fatto un esempio per chiunque creda alla politica come passione per la libertà”.

 

“‘Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci’. Tina Anselmi c’è stata e il mondo lo ha cambiato – è stato il ricordo su Facebook di Maria Elena Boschi -. Tina Anselmi si è impegnata per conquistare nuovi diritti per tutte e tutti ricordandoci che ‘nessuna conquista è definitiva’”. Secondo la presidente della Camera, Laura Boldrini, con Anselmi “se ne va una madre della democrazia italiana”.

Dopo aver ricoperto la carica di ministra del Lavoro, nel governo Andreotti del 1976, Anselmi fu ministra della Sanità nel quarto e quinto esecutivo guidato dal “Divo Giulio” e legò il suo nome alla riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale. Nel 1981, nel corso dell’ottava legislatura, fu nominata presidente della Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2, che termina i lavori nel 1985. I funerali saranno celebrati venerdì 4 novembre nel Duomo di Castelfranco Veneto.