Università italiane sempre più a prova di disabile

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Per gli studenti con disabilità le università italiane sono luoghi abbastanza accoglienti, con servizi che stanno migliorando. E’ quanto emerge dai primi dati di una ricerca del Censis in 40 università, anticipati a Milano durante l’incontro organizzato dal Coordinamento degli atenei lombardi per la disabilità.

Nell’ultimo censimento utile, datato 2010, gli studenti con disabilità erano 15.884 su una popolazione universitaria di 1.799.542 unità.  Più in generale, gli studenti con disabilità nelle scuole italiane al 2015 sono quasi 235 mila, pari al 2,7% del totale: 218.905 negli istituti statali e 15.883 studenti con disabilità in quelli privati. Un numero che, rispetto a 10 anni fa, è cresciuto del 40% circa.

La maggior parte di questi alunni frequenta la primaria e la secondaria di I grado. L’handicap più diffuso è di tipo psicofisico (il 95,8%). Seguono le disabilità uditive (2,7%) e visive (1,6%). I dati, relativi all’anno scolastico 2014/2015, sono stati diffusi dal Miur in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre 2015). L’obiettivo è quello di creare le condizioni per far proseguire ai disabili gli studi all’università.

In questo senso, in una scala da 1 a 5, il livello di soddisfazione registrato tra gli studenti disabili è tra 3,9 a 4,3, mentre la media in Lombardia supera quella nazionale di 0,1-0,3. “È fondamentale creare sistema – ha detto Giuseppe De Rita, presidente del Censis -. Non si tratta solo di seguire i singoli casi, ma di far diventare i servizi strutturali”.

L’incontro allo Iulm è stato organizzato dal Cald per rinnovare, tra i 13 atenei lombardi, il patto di collaborazione. Inoltre è stata sottoscritta una convenzione con l’Ufficio scolastico regionale, grazie al quale verrà offerta agli insegnanti delle scuole superiori una formazione per accompagnare gli studenti disabili alla scelta dell’Università e una corretta informazione sui servizi offerti dagli atenei. Nell’anno accademico 2015-2016 si è registrato un aumento del 10% delle matricole con disabilità o con disturbi specifici d’apprendimento.