MH17, L’INCHIESTA OLANDESE: “VOLO ABBATTUTO DA UN MISSILE RUSSO”

Si diradano le prime nebbie nel giallo sull’abbattimento sui cieli dell’Ucraina del volo Mh17 della Malaysia Airline nel quale, il 17 luglio 2014, rimasero uccise 288 persone (273 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio). Secondo l’inchiesta della procura olandese a colpire il Boeing 777-200 ER sarebbe stato un missile fornito dalla Russia ai ribelli che combattevano per l’indipendenza da Kiev. Nello specifico a provocare il disastro sarebbe stato un razzo lanciato da un sistema Buk, in dotazione a entrambe le forze militari in campo.

“Sulla base dell’inchiesta penale abbiamo concluso che il volo Mh17 è stato abbattuto il 17 luglio 2015 da un sistema missilistico (antiaereo) Buk proveniente dal territorio della Federazione russa ha dichiarato il procuratore Wilbert Paulissen – e dopo che (il missile) è stato lanciato (la batteria) è stata riportata indietro in Russia”. Il missile, ha aggiunto la procura olandese, sarebbe stato sparato da un’area, la regione di Pervomaisk, all’epoca controllata dai ribelli filo-russi del Donbass.

Gli investigatori del Jit hanno però chiarito di non aver ancora identificato ufficialmente i responsabili del lancio. “E’ stato intenzionale? Chi ha dato l’ordine? Queste domande sono ancora senza risposta” hanno spiegato. Gli Stati Uniti, hanno aggiunto, “hanno rivelato tutti i dati e le immagini a loro disposizione e per l’inchiesta hanno tolto ogni segreto di Stato sui materiali in loro possesso. Il procuratore capo ha potuto visionare anche i materiali soggiacenti, anche quelli ancora classificati che saranno a disposizione quando e se ci sarà un processo ai responsabili del lancio”. Ad un giornalista russo che chiedeva se l’inchiesta avesse tenuto conto delle nuove prove presentate da Mosca, è stato risposto che “sono arrivate due settimane fa, entreranno nell’inchiesta ma la quantità di prove già in possesso non permette di portarci a conclusioni diverse”.

Le reazioni di Ucraina e Russia non si sono fatte attendere. “L’inchiesta prova il diretto coinvolgimento di Mosca – hanno commentato le autorità di Kiev – l’informazione punta il dito contro il diretto coinvolgimento dello Stato aggressore”. Secondo il ministero russo degli Esteri, invece, “le conclusioni dell’indagine sono preconcette e politicamente motivate”. Mosca si è lamentata del fatto che il Jit non abbia esaminato le “prove inconfutabili fornite dalla Russia”. Il ministero della Difesa ha aggiunto che “i sistemi di difesa aerea russi, compresi i missili Buk, non hanno mai attraversato il confine tra Russia e Ucraina”.