OMICIDIO CHIARA POGGI: CONDANNATO L’EX MARESCIALLO CHE INDAGO’ SUL CASO

Dovrà scontare due anni e mezzo di reclusione e pagare i danni alla famiglia di Chiara Poggi, con una provvisionale di 10 mila euro. E’ la condanna per falsa testimonianza che è stata inflitta all’ex maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, Francesco Marchetto, oggi in pensione ma che nel 2007 comandava la stazione di Garlasco, all’epoca dell’omicidio di Chiara Poggi. Per la morte della ragazza, lo scorso 12 dicembre è stato condannato a 16 anni di reclusione il fidanzato della vittima, Alberto Stasi.

Secondo l’accusa, l’allora maresciallo dei Carabinieri aveva testimoniato il falso nel processo di primo grado davanti al giudice delle udienze preliminari di Vigevano, Stefano Vitelli. L’accusa ritiene che Marchetto abbia mentito sulle ragioni per le quali non venne sequestrata la bicicletta nera da donna in possesso degli Stasi, fatto che influenzò l’esito del processo. La sentenza contro l’ex maresciallo Marchetto è stata letta dal giudice monocratico del Tribunale di Pavia, Daniela Garlaschelli.

Secondo i giudici anche per questo motivo Stasi avrebbe incassato una doppia assoluzione, cancellata poi dalla Corte di Cassazione che ordinò un processo bis, alla fine del quale Alberto Stasi, venne condannato a scontare in carcere una pena di 16 anni. L’ex studente bocconiano qualche giorno fa ha chiesto ed ottenuto, per la prima volta da quando è in carcere, la liberazione anticipata di 45 giorni. L’istanza può essere presentata da ogni detenuto che sta espiando una condanna passata in giudicato e può essere chiesta per ogni semestre di pensa scontata, qualora non ci siano rilievi disciplinari.