E’ OGGI LA GIORNATA EUROPEA DELLA CULTURA EBRAICA

Anche quest’anno si rinnova un importante appuntamento la XVII Giornata della cultura ebraica, promosso dall’ UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) la presenza ebraica nel Bel Paese è bimillenaria. Per l’Italia inaugura l’evento la città milanese, dove la comunità ebraica ha compiuto il suo 150 anno di presenza.

A partire dal 18 settembre 2016, saranno coinvolte ben settantaquattro città italiane ed europee, un evento aperto a tutti i cittadini in modo tale da conoscere il mondo ebraico ricco di tradizione e storia, un’ occasione da non perdere.

Il tema sul quale verterà l’evento sarà “Lingue e dialetti ebraici” il filo rosso che unirà le varie iniziative: musica, spettacoli, dibattiti, mostre, visite alle sinagoghe e degustazioni “Kasher”.

L’ebraico nella sua forma classica, è la lingua madre della Torah (Legge), invece l’aramaico è la lingua che parlava Gesù. Con la diaspora gli ebrei coniarono delle forme alternative proprio come in tutte le regioni italiane ciascuna ha il suo vernacolo, ovvero la lingua popolare. Per cui esiste l’ Yiddish, e altre forme dialettali parlate in alcune nostre città come il bagitto ebraico. Infatti vi sono parole dialettali che tradotte nella traduzione il senso resta, ma volte perdono un po’ la loro espressività.

E’ importante il dialogo, in un momento critico come quello che stiamo vivendo oggi e la sapienza d’Israele, può solo aiutare la società europea a rinnovarsi, di fronte a una cultura dello scarto e della morte occorre l’unità, la fratellanza come ribadisce il Pontefice Bergoglio.

C’è una lingua universale che possono comprendere uomini e donne di ogni nazione, ed è quella dell’agape, per cui l’ascolto il rispetto, la solidarietà, sono gesti che creano ponti di amicizia, come l’aiuto tempestivo da parte di IsraAID, (l’organizzazione israeliana umanitaria), riscontrato i giorni scorsi a causa del terremoto nel centro Italia. Rechiamoci dunque sempre più numerosi a questa splendida iniziativa sia culturale, che per condividere un momento di festa con i nostri “Fratelli maggiori”.