AMORTH, IL NEMICO DEL DIAVOLO

Padre Gabriele Amorth è stato prima di tutto un grande sacerdote della famiglia dei Paolini, un vero consacrato timorato di Dio e poi il Signore ha fatto di lui un grande esorcista, unico e incredibile. Ho avuto molte occasioni di stargli accanto e sempre ho respirato quella sua profonda umanità connessa alla grande fede per Gesù e una devozione sconfinata per la Vergine Maria che era impressionante. Padre Gabriele aveva una capacità di accogliere chiunque dando la precedenza ai più disperati, alle tante persone disturbate perché possedute dalle forze del male. Per ognuna delle vittime che incontrava aveva una grande e particolare compassione. Dal momento che il Cardinale Poletti gli affidò l’incarico di esorcista accanto a padre Candido, oggi servo di Dio, iniziò per lui una inaspettata missione per liberare le tante anime prigioniere del demonio.

Padre Amorth ha esercitato questo delicato ministero con grande convinzione imparando ad amare sempre di più la Santissima Madre di Dio e, nell’incessante preghiera del santo rosario, ha trovato un’arma preziosa di protezione e di cura per i suoi tanti figli. Il numero di persone da lui liberate, accompagnate, salvate e ascoltate è inquantificabile.

È stato cercato da tutto il mondo anche per insegnare a tanti sacerdoti il difficile servizio dell’esorcistato. Fondando l’Associazione Internazionale degli Esorcisti ha ridato nuova consapevolezza alla Chiesa di questa importante missione sollecitando anche quei Vescovi a suo dire un po’ troppo tiepidi dinanzi alle imprese subdole del maligno. A volte restava amareggiato di una certa leggerezza che respirava proprio all’interno del mondo cattolico.

Nell’ultima parte della sua vita terrena, c’è chi ha provato a colpirlo, approfittandosi della sua bontà, ridicolizzandolo e manipolando i suoi insegnamenti o addirittura facendogli dire cose che non gli appartenevano nemmeno lontanamente. Si sono avvicinate a lui anche persone cattive, non per chiedere aiuto bensì con intenti diabolici. Infatti qualcuno di loro si è autodefinito addirittura portavoce e discepolo del maestro quando poi si scopriva che lui neanche l’aveva mai incontrato! Padre Gabriele, per chi non lo conosceva, poteva risultare, anche per la sua età, un prete semplicemente all’antica, di altri tempi, con una dottrina superata e non più attuale. Eppure le sue parole erano profondamente ancorate alla Sacra Scrittura, fedeli al magistero e attente a non farsi mai disorientare.

Nelle tante trasmissioni televisive e radiofoniche, dove a volte siamo anche stati invitati insieme, non lo vedevi mai vacillare e quando gli altri lo provocavano lui andava avanti con il suo credo, irremovibile e sereno. La sua vicinanza è stata realmente preziosa, non solo per imparare a esercitare la preghiera di esorcismo, ma soprattutto per quella santità di vita che mi ha trasmesso con il suo modo di essere.

Una battuta che mi faceva sempre sorridere era quando alcuni giornalisti gli chiedevano puntualmente se avesse mai avuto paura del diavolo. Padre Gabriele rispondeva così: “Veramente non sono io che ho paura del diavolo… penso proprio che sia lui ad avere paura di me!”.