ISLAM, OGGI SI CELEBRA LA “FESTA DEL SACRIFICIO” IN RICORDO DI ABRAMO

I fedeli mussulmani celebrano oggi, decimo giorno del mese lunare islamico, la ricorrenza del Id al-adha, la Festa del Sacrificio. Si tratta di una delle più importanti dell’anno in cui si celebra la prova superata da Abramo, considerato padre del monoteismo dall’Islam. Il sacrificio rituale che si pratica nel corso della festività ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone da Abramo (o Ibrāhīm) del tutto obbediente al comando divino di sacrificare il figlio Ismaele a Dio prima di venire fermato dall’angelo. È quindi per eccellenza la festa della fede e della totale sottomissione a Dio (che, in arabo, si dice appunto “Islam”).

La vicenda di Abramo è riportata anche nel Corano. L’unica differenza del verbo coranico rispetto a quanto si legge nel libro biblico della Genesi è che nella versione giudaico-cristiana il figlio da sacrificare è Isacco, mentre il Corano parla di Ismaele, uno dei figli di Abramo nato, sempre secondo la Genesi, dall’unione con la schiava Agar. Per la gelosia della moglie del patriarca, Sara, l’egiziana venne poi scacciata nel deserto insieme al figlioletto dopo la nascita di Isacco, nonostante il parere contrario di Abramo. “Non ti dispiaccia questo, per il fanciullo e la tua schiava – si legge nella Sacra Scrittura – ascolta la parola di Sara in quanto ti dice, ascolta la sua voce, perché attraverso Isacco da te prenderà nome una stirpe. Ma io farò diventare una grande nazione anche il figlio della schiava, perché è tua prole”. Ismaele è citato più volte nel Corano come esempio di rettitudine, come profeta di Dio e Suo apostolo.

Tra i riti che vengono celebrati oggi in tutto il mondo (è una delle ricorrenze maggiori in comune tra sunniti e sciiti) ci sono: la preghiera collettiva seguita dal sermone che deve riguardare non solo le questioni religiose ma l’attualità’ politico-sociale della comunità’. Il rito principale di questo giorno, che avviene in ricordo della prova superata da Abramo, e’ quello di sacrificare una pecora, un montone, un agnello, un pollo o (per i più ricchi) un cammello e di donarne la carne ai poveri ed ai bisognosi. Il rito e’ obbligatorio per i “hujjaj”, i pellegrini della Mecca, mentre e’ un atto meritorio ma non obbligatorio per gli altri musulmani.