UN HOTEL STUDIATO PER GLI AUTISTICI

Rimuovere le barriere architettoniche e pensare progetti formativi ad hoc sono gli strumenti cui sempre più spesso si ricorre per ridurre il gap che nella nostra società esiste tra disabili e persone più fortunate. Iniziative e politiche ammirevoli che, tuttavia, non bastano per raggiungere l’obiettivo finale: consentire una vita “normale” a chi è nato o è affetto da gravi deficit motori e cognitivi. La nostra esistenza, infatti, è un puzzle composto da mille sfaccettature e bisogni. Molti attengono l’attività lavorativa, cioè la routine quotidiana, altri i momenti di svago.

Pensiamo alle vacanze. Viaggiare è un’esperienza meravigliosa, che arricchisce e restituisce energie. Un momento da dedicare a noi stessi e alle persone care che, tuttavia, può diventare particolarmente stressante per chi soffre di disturbi psichici come l’autismo. Per godersi appieno il relax queste persone hanno, infatti, bisogno di un ambiente confortevole pensato per loro. Per venire incontro a queste esigenze il Saint Camilus Care Group, organizzazione britannica che assiste i soggetti affetti da questa patologia, ha rilevato il River’s Edge di Gateshead, un albergo di 28 stanze situato nel nord dell’Inghilterra, e lo sta trasformando nel primo hotel del Paese riservato ai clienti autistici. The Vault (questo il nome della struttura la cui apertura è prevista in ottobre) è studiato e adeguato, infatti, per accogliere persone con autismo e disturbi dell’apprendimento.

“Siamo impegnati in questo progetto da più di un anno. Nasce da un impegno condiviso” racconta, a The Mighty, Darren Wilson, 14 anni nei servizi sociali, che si occuperà del settore “alloggi, salute e cure” del “The Vault” (così si chiamerà l’hotel). “Quello che mi muove è il desiderio di offrire a queste persone qualcosa di diverso e di rimuovere quei confini che normalmente vengono eretti attorno a essi negli alberghi tradizionali”, aggiunge Wilson, che lavorerà al fianco del direttore John Heron, il quale guida con successo diverse strutture nonostante sia egli stesso affetto da un disturbo dell’apprendimento.

Il progetto di “The Vault”, tra l’altro, non si occupa solo di ospitalità. “Daremo ai giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni possibilità senza procedenti – spiega Heron – Qui possono trovare un luogo accogliente per loro e possono imparare il lavoro al fianco di personale esperto, in un ambiente reale, con la speranza che possa iniziare anche per loro una carriera in questo settore”.

Il training per lavorare al Vault (della durata di 50 settimane) è stato, infatti, aperto anche a persone con disturbi dello spettro autistico o altre disabilità cognitive. Un vero e proprio schiaffo alla condizione di emarginazione a cui queste persone vengono costrette dall’indifferenza della società.

Gli apprendisti impareranno a lavorare in cucina insieme allo chef per decidere il menu e preparare i piatti e in sala per servire i clienti. Al bar, aperto anche la sera, svilupperanno competenze nell’assistenza e nell’amministrazione. Per alcuni di loro al  termine del periodo di tirocinio si apriranno le porte dell’hotel con un lavoro a tempo pieno e retribuito con turni dalle 8 alle 15 e dalle 15 alle 22, inclusi i weekend e alcune festività. “Siamo immensamente orgogliosi dei tirocinanti con cui abbiamo lavorato fino ad oggi e la loro dedizione e l’impegno convalida il nostro piano globale per il business” aggiunge Wilson. La formazione, conclude, è importante perché consente di far conoscere persone “dotate di un talento eccezionale che non riescono a mettersi in evidenza a causa della patologia che li affligge”.