GRAZIE MADRE TERESA

Parlare di Madre Teresa di Calcutta può sembrare facile, eppure è l’esatto contrario. Di lei hanno scritto, commentato, analizzato una moltitudine di specialisti, Pontefici compresi. Questa minuscola presenza femminile del ‘900 ha scosso l’umanità attraverso quella sua capacità di amare senza limite, riconoscendo il volto di Gesù a partire dai poveri più poveri.

Questo mio editoriale è per raccontare in punta di piedi il dono che ho ricevuto nel poterla conoscere di persona. La prima volta che ebbi la possibilità di avvicinarla avevo quattordici anni – era il 1985 – a un incontro per i giovani presso il palazzetto dello sport di Porto Sant’Elpidio. Mi colpì molto questa figura minuta che però sprigionava una forza d’amore quasi palpabile. Da quel momento mi sentii un suo figlio spirituale, leggendo i suoi libri e in seguito partecipando ad altri incontri. In ogni occasione possibile, quando era in Italia, mi prodigavo per poterla raggiungere. Ascoltarla parlare di Gesù era come sentire una musica divina: tutto il suo modo di essere e di fare mi accendeva interiormente il fuoco della carità.

Il Signore mi ha regalato di incontrarla di nuovo e anche di poterci dialogare. E poi, non avrei mai immaginato di rivedere il suo stesso stile in “formato sacerdotale” nella persona con la quale ho condiviso parte della mia vita, don Oreste Benzi. Di questi santi il mondo di oggi ha così tanto bisogno… la sfida più bella sarebbe proprio lasciarsi interrogare personalmente sul dono della santità. Tale meta si può realizzare unicamente crescendo in un amore smisurato verso Gesù, liberandosi del proprio egoismo. È questa passione spirituale verso il Figlio di Dio a provocare il desiderio di portarlo tra la gente, a iniziare dai più bisognosi e disperati.

Incarnare la vita di Gesù è ciò che Madre Teresa ha realizzato abbandonandosi totalmente al disegno di Dio. In questi giorni ho letto anche degli articoli brutti, negativi e pieni di maldicenze su questa persona così luminosa. Mi ha amareggiato perché nella mia semplicità – o superficialità – mai avrei pensato di trovare scritte certe nefandezze su donne e uomini di Dio, come Madre Teresa. Eppure c’è anche questo… il veleno del diavolo sempre pronto ad utilizzare qualcuno per sputare sulla bellezza.

Sono contento che oggi sia canonizzata proprio da Papa Francesco, che, per il suo modo di essere, lo definirei il Pontefice della carità e della misericordia. L’ho costatato anche ieri mattina quando, ritrovandomi a San Pietro, mi ha riconosciuto e si è inaspettatamente avvicinato per chiedermi come stavano le giovani donne vittime della tratta che aveva incontrato lo scorso 12 agosto. Questa sua iniziativa mi ha trasmesso quello stesso odore di santità e di amore che appartiene solo ai santi, agli uomini di Dio.

Oggi il cielo sarà in festa per il riconoscimento terreno della santità di Madre Teresa che rappresenta un segno di carità e di altruismo così importante per l’umanità. In questi tempi così tenebrosi, dove le forze del male sembrano trionfare, questa matita nelle mani di Dio, continua a scrivere pagine belle di storia dando ancora speranza a chi è solo, moribondo e abbandonato.