EGITTO: RINVIATA L’UDIENZA DEL CONSULENTE DELLA FAMIGLIA REGENI

Si svolgerà sabato l’udienza sul caso di Ahmad Abdallah, presidente della Commissione egiziana per i diritti umani e consulente legale della famiglia di Giulio Regeni. I giudici del Tribunale penale del distretto di Abbassiya, al Cairo, devono decidere se scarcerare Abdallah o confermare lo stato di fermo.

Rinviata ugualmente a sabato l’udienza di altri quattro attivisti, ossia Ali Muhammad Ahmad Khalifa, Abdelrahman Hamza Muhammad Hamza, Muhammad al-Sayyid Muhammad Ibrahim e Mahmoud Hisham Hasaneyn Khalifa.

Tutti gli attivisti sono accusati dalla procura di aver incitato all’uso della forza per rovesciare il sistema di governo e di modificare la costituzione dello Stato e il suo sistema repubblicano, di aver incitato allo scontro con la polizia a scopo terroristico, di adesione a gruppo terroristico allo scopo di sabotare lo stato di diritto, di impedire alle autorità di esercitare i loro compiti e compromettere la pace sociale.

Abdallah è in custodia cautelare dal 25 aprile scorso, quando le forze della sicurezza egiziana hanno fatto irruzione nella sua abitazione e lo hanno arrestato ponendolo in custodia cautelare per 76 ore dopo averlo accusato di aver incitato a manifestare contro la cessione all’Arabia Saudita delle isole di Tiran e Sanafir. Da allora non è più uscito dal carcere.

La vicenda legata alla morte del giovane ricercatore friulano ha progressivamente logorato i rapporti tra Roma e il Cairo. Il governo italiano lamenta una mancanza di trasparenza da parte degli omologhi nordafricani. Gli incontri tra le diverse procure, andati in scena sia nella capitale italiana che in quella egiziana, non hanno prodotto risultati utili per dare slancio all’inchiesta.

Nei giorni scorsi su Change.org è stata lanciata una petizione per impedire il rientro in nord Africa dell’ambasciatore italiano al Cairo. In testa alla lista dei firmatari ci sono i nomi dei genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni e dell’avvocato della famiglia, Alessandra Ballerini. “È importante che il nuovo ambasciatore Cantini non scenda al Cairo: non dobbiamo dare questa immagine distensiva”, si legge nel testo dell’iniziativa indirizzata al premier Matteo Renzi.