COSENZA, ‘NDRANGHETA E USURA: 14 ARRESTI. TRA LORO IL CALCIATORE MODESTO

Colpo grosso dell’Arma alla malavita calabra. I carabinieri del Ros e quelli del Comando provinciale di Cosenza stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 14 persone appartenenti ad un’organizzazione dedita a usura e estorsioni aggravate dalle finalità mafiose. Al centro delle indagini del Ros, un gruppo legato alle cosche Cicero-Lanzino e Rango-Zingari, clan egemoni di Cosenza. Secondo gli inquirenti, gli arrestati utilizzavano i capitali della ‘ndrangheta per concedere prestiti con un tasso di interesse fino al 30% mensile. L’operazione antimafia è stata denominata “Laqueo” (dal latino, “laccio”, “cappio”, con evidente riferimento all’usura).

Tra gli arrestati, risulta anche Francesco Modesto, genero di un altro indagato. Il calciatore professionista, ha vestito anche la maglia del Cosenza in serie B nel 2001/2002 (si era anche parlato anche di un suo possibile ritorno in questa stagione) oltre che del Crotone – sua città natale – dove ha contribuito lo scorso anno alla storica promozione in serie A dei pitagorici. Modesto, trentaquattro anni è attualmente svincolato. Nella sua carriera oltre a quella rossoblu, ha giocato in diverse squadre professionistiche tra cui Palermo, Reggina, Genoa, Bologna, Pescara, Padova e Parma.

Il reato di usura è stato introdotto con l’emanazione del codice penale del 1930 (il Codice Rocco). La nuova legge del 7 marzo 1996 n.108 disciplina la determinazione del tasso usurario in maniera quanto più oggettiva possibile: ossia stabilendo che il tasso in questione debba considerarsi usurario quando supera il “tasso soglia”, determinato aumentando della metà il tasso effettivo globale – (Teg) – rilevato trimestralmente dal Ministero del Tesoro, sentiti la Banca d’Italia l’’Ufficio italiano dei Cambi (Uic) in relazione ad una classificazione delle operazioni per categorie omogenee.