MIGRANTE UCCISO: FERMO NON CONVALIDATO, MANCINI RESTA IN CARCERE

Amedeo Mancini, l’ultrà che ha ucciso Emmanuel Chidi Nnamdi, deve restare in carcere perché potrebbe reiterare il reato. Così il Gip Marcello Caporale, secondo il quale l’italiano potrebbe aggredire ancora altri migranti o profughi presenti a Fermo. Il giudice non ha invece convalidato il fermo disposto dalla procura, perché ha ritenuto insussistente il pericolo di fuga dell’indagato.

Il legale di Mancini, Francesco De Minicis, incontrando i giornalisti dopo l’udienza, ha spiegato che il suo assistito “riconosce di avere una responsabilità morale ma non giurdica” nella morte dell’africano. Per questo ha detto di voler mettere a disposizione della vedova tutto quello che ha “un terzo di casa colonica e un pezzettino di terra lasciatagli dal padre, a disposizione della vedova”.

L’ultrà di Fermo ha confermato la sua versione dei fatti. Ha ammesso di aver insultato la donna chiamandola “scimmia africana” e ha ribadito di essersi difeso con un pugno dalla successiva aggressione del nigeriano. Non avrebbe avuto, però, “nessuna intenzione di uccidere”.  Mancini, ha precisato il legale, “non è un allevatore di tori. E’ uno che sta anche lui tra gli ultimi della terra. La responsabilità morale se la sente tutta per questo ha offerto alla vedova tutto quello che ha”.