G8: ITALIA CONDANNATA PER LA DIAZ. STRASBURGO: “FU TORTURA”

La Corte di Strasburgo condanna l’Italia per tortura in riferimento alle violenze perpetrate durante il G8 del 2001 a Genova nella scuola Diaz. “Non è stata fatta giustizia” questo il grido dei 32 tra ragazzi e ragazze che avevano denunciato all’Alta Corte le brutalità subite durante gli scontri con le forze dell’ordine: furono fermati 93 attivisti, portati in ospedale 61 feriti, dei quali 3 in prognosi riservata e uno in coma. Finirono sotto accusa 125 poliziotti, compresi dirigenti e capisquadra.

Le violenze degli agenti alla scuola Diaz hanno “gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”, questo è quanto si legge nelle motivazioni della sentenza definitiva che oggi è stata approvata dalla Corte europea per i diritti dell’uomo. Secondo i giudici l’intervento della polizia nella notte tra il 21 e il 22 luglio del 2001 è stato “un puro esercizio della violenza di una gravità inusitata” in quanto è stato diretto “all’umiliazione e alla sofferenza fisica e mentale delle vittime”. Nel lungo documento che definisce le motivazione della condanna, i magistrati ribadiscono che l’assalto delle autorità era stato premeditato con l’intenzione di riscattare l’immagine della polizia che durante i cortei del G8 era apparsa inerte.

L’intera operazione è stata caratterizzata dall’ingiustificato uso della forza contro i ragazzi della scuola Diaz e dal mancato ordine da parte dei vertici di cessare tali massacri. I giudici hanno votato all’unanimità di condannare l’Italia per aver violato l’articolo 3 della convenzione sui diritti dell’uomo, che recita: “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”