NAPOLI, MAXI BLITZ CONTRO IL CLAN D’AMICO: 90 ARRESTI

Vasta operazione di contrasto alla camorra condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Napoli. Nel maxi blitz dei militari dell’arma sono state catturate una novantina di persone accusate di far parte, a vario titolo, del clan D’Amico, il clan che controlla tutte le attività illecite nella periferia Est del capoluogo campano. I reati ipotizzati dalla Direzione investigativa antimafia, in ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Napoli, sono: associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, estorsione, narcotraffico, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco.

Più di 300 militari hanno circondato l’intera area del rione Conocal – un agglomerato di fabbricati popolari – per arrestare boss e gregari del clan che, secondo gli investigatori, controllava tutte le attività di questa zona compreso il commercio delle case popolari, reati aggravati dal metodo mafioso. Nel corso delle indagini, i militari hanno raccolto elementi sul ruolo di vertice svolto dalle donne e, con una serie di attività tecniche, hanno ricostruito i contesti criminali inseriti nella vita quotidiana del rione partenopeo.

Lo scorso marzo un primo blitz dei carabinieri decimò il clan D’Amico con un’ondata di più di 60 arresti. In ottobre venne assassinata Annunziata D’Amico, sorella dei boss Giuseppe e Antonio D’Amico, attualmente detenuti in carcere e ritenuti a capo delclan. I killer erano entrati in azione nel rione Conocal ed avevano ferito mortalmente la donna con sette colpi di pistola all’uscita del portone della palazzina dove abitava in un appartamento del primo piano. Inutile la corsa all’ospedale, la giovane era morta il giorno seguente l’agguato camorrista. Le indagini puntarono sul gruppo rivale di Ponticelli facente capo a Marco De Micco, noto come “Bodo”.