Di Maio: “Si attinga a un po' di deficit”

Flat tax, reddito di cittadinanza, superamento della Legge Fornero: sono i tre mantra del governo del cambiamento giallo-blu, ribaditi ancora una volta dal vicepremier Luigi Di Maio durante la sua missione in Cina. E, parlando dei tre pilastri da edificare a stretto giro, il ministro dello Sviluppo economico torna sull'attrito con il collega Giovanni Tria sulla Manovra, che ha accompagnato tutta la giornata di ieri: “Ho piena fiducia nel ministro dell'Economia Giovanni Tria per quello che sta facendo e ho piena fiducia nel gioco di squadra che stiamo facendo come governo”. Di Maio precisa che nella legge di Bilancio verranno inseriti i tre punti cardine e che “si attinge a un po' di deficit per poi far rientrare il debito l'anno dopo o tra due anni, tenendo i conti in ordine e senza alcuna manovra distruttiva dell'economia”. In sostanza, ha spiegato Di Maio, “quello che vogliamo mettere al centro non è rassicurare i mercati ma migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per questo ci siamo candidati e ci hanno eletto. I soldi ci sono e questo lavoro di tagli di cose inutili e di modulare il deficit in modo tale che si possano soddisfare le aspettative degli italiani è un lavoro che si sta facendo in queste ore”.

Perplessità

Nonostante i toni stemperati dallo stesso vicepremier pentastellato, però, il dibattito sulla Manovra continua a infiammare il confronto politico e a preoccupare allo stesso tempo: “Non mi risulta esista alcun progetto
di documento contro il ministro Tria
– ha detto il capogruppo M5s alla Camera, Francesco D'Uva -. Ciò non toglie l'esistenza di una significativa apprensione nel gruppo parlamentare per come si sta indirizzando il dibattito sulla manovra”. E, su Radio Capital, ha fatto eco Laura Castelli, la vice del dicastero di Via XX Settembre, secondo la quale con il deficit all'1,6% non si andrebbe da nessuna parte “a meno che non si facciano solo tagli”.

Reddito di cittadinanza

Nel frattempo, il premier Giuseppe Conte ha parlato del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia del lato pentastellato dell'esecutivo e dato per questo fra le priorità dal vicepremier Di Maio: “Abbiamo ragionato – ha detto il premier in seguito al confronto con i capigruppo di Camera e Senato del M5s – della necessità che la riforma del reddito di cittadinanza che sarà inserita nella manovra economica abbia un impatto significativo sul piano sociale, in modo da alleviare la condizione di tutti coloro che vivono in condizione di povertà assoluta”.