BRASILE, CHIESTA LA DESTITUZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONGRESSO CUNHA

Eduardo Cunha, il presidente del Congresso dei deputati brasiliani, rischia di fare la medesima fine della sua vecchia alleata, la (ormai ex) presidente del Brasile Dilma Rousseff. La commissione etica del Parlamento carioca ha infatti raccomandato la destituzione del presidente Cunha – considerato da molti l’architetto della sospensione dal potere della Rousseff – perché accusato di aver mentito su conti bancari in Svizzera non dichiarati, intestati a lui e a sua moglie.

Nello specifico, i deputati della Commissione etica, con 11 voti a favore e 9 contrari, hanno caldeggiato la destituzione per aver “mentito alla commissione parlamentare d’inchiesta sullo scandalo legato alla corruzione nella compagnia petrolifera Petrobrás” e per aver utilizzato ogni mezzo a sua disposizione, in modo sistematico, per ostacolare la procedura.

La richiesta di destituzione arriva una settimana dopo quella del procuratore del Supremo tribunale federale brasiliano che chiedeva il carcere per Cunha, reo, secondo gli inquirenti, di aver occultato oltre 5 milioni di dollari derivanti dallo scandalo Petrobrás su conti esteri. La sorte del presidente, sospeso dalle sue funzioni da inizio del maggio scorso, dovrà essere discussa dal Parlamento in seduta plenaria. Da parte sua, la presidente Rousseff ha dichiarato di voler negoziare un patto politico che eviti la conferma della sua destituzione e di essere favorevole a nuove elezioni.