Vigna Jacobini, 21 anni dopo il silenzio continua

Dopo un anno di vana attesa possiamo dire che le promesse sull’istituzione di una Giornata cittadina della memoria per le vittime di via di Vigna Jacobini sono state disattese”. E' un commento che trasuda amarezza quello dell'avvocato Francesca Silvestrini, presidente del Comitato Vittime del Portuense che, ancora una volta, torna a sottolineare la mancata risposta da parte dell'autorità capitolina all'istanza dei familiari delle vittime del crollo di Vigna Jacobini, attraverso una nota diffusa nel giorno del 21esimo anniversario della tragedia del 1998. Una notte in cui l'implosione della palazzina al civico 65 spezzò la vita di 27 persone, fra le quali 6 bambini e che, dopo oltre due decenni, resta ancora una ferita aperta sul volto della Capitale: “Lo scorso anno – ha spiegato l'avvocato Silvestrini – nel ventennale della strage i politici accorsi per commemorare l’evento ci avevano assicurato un impegno trasversale per l’istituzione della Giornata. A oggi nulla di questo è stato fatto: l’unica mozione in tal senso, presentata da Fdi, è caduta nel vuoto con l’astensione decisiva della maggioranza dell’Assemblea Capitolina”.

La richiesta

L'istituzione di una Giornata per commemorare strage era stata richiesta dal Comitato come simbolo della memoria perenne della città di Roma, per far sì che l'oblio non cadesse sulle vittime di una sciagura che, tutt'oggi, viene ricordata solo dalle famiglie di chi vi perì e da una targa affissa dove un tempo sorgeva il civico 65. E proprio lì, in Via di Vigna Jacobini, una lamiera nasconde la voragine lasciata dal crollo che, del resto, è la stessa che resta nella coscienza della Capitale: “La Giornata non avrebbe alcun costo per Roma Capitale e, oltre a tributare con la memoria 27 vite spezzate rimaste senza giustizia, potrebbe diventare l’occasione per fare il punto sul tema della sicurezza negli edifici e per un ragionamento corale sulle opportunità di rigenerazione di un quadrante che ancora porta i segni di quella notte”.

Memoria necessaria

Una richiesta, quella del Comitato, che mira a risvegliare la coscienza di una città rimasta troppo tempo inerte su quella che, di fatto, è la più grave strage verificatasi a Roma nel dopoguerra: “Ci rendiamo conto – ha detto ancora la presidente Silvestrini – che Roma abbia problemi più urgenti da affrontare ma ci chiediamo se, ad esempio, la ricucitura del tessuto urbano non passi anche attraverso una conoscenza più approfondita della storia recente della Capitale, di cui fa parte, a buon diritto, il crollo di Vigna Jacobini, che rappresenta la strage più grave mai verificatasi nella Città Eterna nel dopoguerra. Per questo rilanciamo la richiesta di istituzione di una Giornata Cittadina della Memoria, sperando che la Giunta Raggi non voglia perdere un’altra occasione per porsi in discontinuità con le precedenti amministrazioni. Chi è morto quella notte merita di essere ricordato da tutta la comunità cittadina”.