Rivoluzione a Roma. Via i sampietrini e scoppia la polemica

“I sampietrini hanno un mercato fiorente sia italiano,sia internazionale. Li daremo alle imprese, sono un valore”. Con queste parole in nuovo assessore ai Lavori Pubblici di Roma, Maurizio Pucci, aveva espresso la sua poca simpatia verso i lucidi blocchetti di porfido. L’assessore comunale aveva anche espresso la sua volontà di cederli alle imprese, quasi fossero una merce da scambiare per avere fondi per asfaltare il manto stradale.

Molto presto quindi – il limite proposto dall’assessore per decidere la sorte degli storici sampietrini è il 6 gennaio – potremmo ritrovarci a passeggiare per le piazze e strade di Roma che però saranno coperte da un manto di asfalto. Non hanno tardato le polemiche risposte di molti personaggi della politica e del mondo della cultura.

Vittorio Sgarbi ha definito una follia la proposta dell’assessore Pucci. “Si tratta di un’offesa alla città di Roma. I sampietrini rappresentano la pavimentazione caratteristica di Roma, per cui si possono togliere da altre città, ma non di certo da Roma. Inoltre non mi pare che il sampietrino sia una pietra preziosa e che quindi consenta di fare profitti o di venderla. Temo che l’assessore abbia avuto un colpo di sole in pieno inverno, speriamo che Marino ne metta un altro”.

“Non vado pazzo per i sampietrini, ma l’idea di venderli è così da deficiente che meriteresti che te li tirassero in fronte @ignaziomarino”, “Sei proprio deficiente @ignaziomarino”, con questi due Tweet – non proprio educati – il vicepresidente del Senato della Repubblica, Maurizio Gasparri, ha espresso la sua contrarietà alla proposta dell’assessore Pucci. Insomma i sampietrini sembrano essere l’oggetto della discordia del nuovo anno.