“Tripletta” lunare nel cielo di fine gennaio

Eclissi, Superluna e luna di sangue bicromatica rossa e blu. E' lo spettacolo che ci riserverà il nostro satellite nella notte del 31 gennaio. Un evento astronomico eccezionale che non si verificava da 152 anni (l'ultima volta accadde il 3 marzo 1866) che sarà visibile solo nella parte occidentale del Nord America, in Alaska, nelle Hawaii. Come spiega l’Agenzia spaziale statunitense, il plenilunio del 31 gennaio “è speciale per 3 motivi: è la terza di una serie di Superlune”, una circostanza che si verifica quando il satellite è al perigeo, ovvero alla minima distanza dalla Terra lungo la sua orbita, risultando il 14 per cento più luminosa della norma. Ma questa sarà “anche la seconda luna piena del mese, comunemente definita ‘Luna Blu’”. E, per ben concludere, il nostro satellite naturale attraverserà l’ombra della Terra dando origine a un’eclissi lunare totale che assumerà una colorazione rossastra (e per tanto denominata 'luna di sangue').

L'eclissi

Per chi si trova in Nord America, Alaska, Hawaii, l’eclissi sarà visibile prima dell’alba del 31 gennaio, mentre per coloro che si trovano in Medio Oriente, Asia, Russia orientale, Australia e Nuova Zelanda, l'eclissi della Superluna potrà essere osservata durante il sorgere del corpo celeste la mattina del 31. La fase di totalità durerà oltre un'ora, ben 77 minuti. Un tempo “lungo” durante il quale Luna attraverserà l’ombra della parte inferiore della Terra,facendo sì che la parte inferiore del satellite apparirà molto più luminosa di quella superiore. La prossima volta che una luna blu si troverà in fase di eclissi sarà il 31 dicembre 2028 e successivamente il 31 gennaio 2037.

La Superluna

La Superluna del 31 gennaio concluderà il ciclo di tre consecutive iniziato il 3 dicembre 2017 e passato per la Superluna di Capodanno. Il nostro satellite raggiungerà la minima distanza dalla Terra il 30 gennaio, alle ore 10:55, quando si troverà alla distanza di 358.994 chilometri, contro una distanza media di poco più di 384.000 chilometri. Dopo sole ventiquattro ore raggiungerà la fase di piena. In Italia l’eclissi non sarà visibile, ma il Bel Paese potrà nuovamente godere dello spettacolo luminoso della Superluna.

“Luna di sangue”

Per “Luna rossa“, o “di sangue” si intende la particolare colorazione che assume il nostro satellite quando attraversa l’ombra proiettata dalla Terra. “Il fenomeno avviene perché l’atmosfera della Terra si estende oltre il pianeta e la luce solare la attraversa, raggiungendo la Luna – spiega la Nasa -, e durante un’eclissi lunare totale, la luce solare che colpisce l’atmosfera viene assorbita e poi irradiata verso l’esterno. La luce blu è la più colpita. Ciò significa che l’atmosfera filtra la maggior parte della luce blu. Quel che rimane e la luce arancione e rossa”. La luce che attraversa l’atmosfera in seguito raggiunge il satellite e viene riflessa verso la Terra. La colorazione può variare dal rosso, all’arancione al dorato: tutto dipende dalla presenza e variazione di acqua e particelle presenti nell’atmosfera, come anche dalla temperatura e umidità di questa“.

La “luna blu”

Il termine “luna blu” affonda invece la sua origine nel mito. Diverse sono le teorie letterarie, anche moderne, che tentano di definire queste parole. Ma dal punto di vista scientifico, per luna blu si intende “l'aspetto grigio chiaro e nero che il nostro satellite assume tutte le notti. Ma in rare occasioni – spiegano gli studiosi di Nasa Science – la luna può davvero diventare blu“. Tutto dipende da un’eruzione vulcanica. Nel 1883, ad esempio, è stata osservata una luna llu dopo che il vulcano indonesiano Krakatoa esplose con la forza di una bomba nucleare da 100 megatoni. La cenere finita nell'atmosfera era piena di particelle di larghezza di un micron, circa la stessa lunghezza d’onda della luce rossa. Queste particelle disperdono il rosso, consentendo contemporaneamente il passaggio della luce blu“. In altre parole, le nuvole di cenere hanno agito da “filtro colorato”. Lune blu sono state osservate anche nel 1983, dopo l’eruzione del vulcano El Chichon, del Monte Sant’Elena nel 1980 e del Pinatubo nel 1991. Nel corso della storia moderna, è capitato che anche gli incendi possano fungere da filtro. Un esempio ne è l'incendio del settembre del 1953 ad Alberta, in Canada. Dunque, per il 31 gennaio, a meno che non esploda con molta intensità un vulcano, la luna sarà candida come le altre notti. Solo più luminosa