Gli Usa bloccano la nomina del palestinese Fayyad come inviato Onu in Libia

Gli Stati Uniti hanno bloccato la nomina dell’ex primo ministro palestinese Salam Fayyad come nuovo inviato dell’Onu in Libia. L’America “non sostiene il segnale che questa nomina darebbe alle Nazioni Unite” dove la Palestina non è membro a titolo pieno – si legge in una dichiarazione diffusa dalla nuova rappresentante americana presso l’Onu, Nikki Haley -. Per troppo tempo l’Onu è stato ingiustamente parziale in favore dell’Autorità palestinese a discapito dei nostri alleati in Israele”, ha aggiunto, secondo quanto riferisce il sito Politico.

La scelta di Fayyad, replica il portavoce del Palazzo di Vetro Stephane Dujarric “è basata esclusivamente sulle sue qualità personali e sulla sua competenza per quella posizione”. I funzionari delle Nazioni Unite, ha aggiunto Dujarric, “operano rigorosamente a titolo personale e non rappresentano alcun governo o Paese“.

Il 64enne Fayyad, ex primo ministro palestinese, prenderebbe il posto del tedesco Martin Kobler. I membri del Consiglio avevano tempo fino a ieri sera per sollevare obiezioni alla proposta fatta dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres la scorsa settimana. Lo stop è arrivato puntualmente dalla bocca della rappresentante Usa presso l’Onu che si è detta “delusa” dall’iniziativa di Guterres.

La carica di inviato Onu per la Libia è decisiva per la stabilizzazione politica e militare del Paese, ancora dilaniato dalla guerra civile. Per tale motivo, anche l’Italia aveva chiesto a Guterres di non guardare alla nazionalità del nuovo rappresentante Onu ma di scegliere la personalità più adatta e preparata per una missione così delicata.

Fayyad, che abbandonò la carica di primo ministro per divergenze con il presidente Abu Mazen e col gruppo di potere che guida l’Anp e l’Olp, si è laureato in economia ad Austin, in Texas, e ha lavorato per 8 anni alla Banca mondiale.