Trovato morto in auto Guido Ghisolfi, il re della chimica italiana. Ucciso da un colpo di fucile

È stato trovato dai carabinieri a bordo della sua Lexus, in una strada di campagna vicino a Tortona. Secondo le forze dell’ordine è morto suicida a 58 anni, l’industriale Guido Ghisolfi, vicepresidente del gruppo Mossi & Ghisolfi, una multinazionale chimica nel campo dei biocarburanti. A dare l’allarme sono stati i suoi familiari che dopo averlo visto uscire intorno alle 8 da casa, lo aspettavano di rientro per il pranzo, ma l’uomo non è mai arrivato.

A quanto sembra l’imprenditore non avrebbe lasciato nessun biglietto che possa indicare le motivazioni del suo gesto. Ghisolfi era iscritto al Partito Democratico e aveva contribuito a finanziare le primarie del 2003 con un contributo di 100 mila euro. Secondo alcune fonti l’imprenditore era considerato un consigliere del premier per gli ambiti riguardanti l’impresa e l’occupazione. Inoltre aveva fatto parte del comitato di sorveglianza di Intesa San Paolo, subentrando ad Elsa Fornero, quando era stata nominata ministro.

Il gruppo Mossi e Ghisolfi fu fondata nel 1953 ed è controllata dalla società M&G Finanziaria il cui presidente è Vittorio Ghisolfi, padre dell’uomo suicida. Si tratta di un’azienda leader nell’innovazione applicata al settore dei Pet, dell’ingegneria e dei prodotti chimici. Nel 2013 ha avviato la costruzione dello stabilimento Corpus Christi, in Texas, il più grande al mondo per la produzione di Pet e Pta, dei prodotti a base di particolari fluoropolimeri disciolti in miscela solvente. Nello stesso anno il gruppo ha inaugurato nella provincia di Vercelli un impianto in grado di produrre 75 mila tonnellate l’anno di bioetanolo generato con gli scarti delle produzioni agricole, paglia di riso e frumento, e canna dei fossi.