TEST INVALSI E “BUONA SCUOLA”: I PROFESSORI PROTESTANO IN TUTTA ITALIA

Insegnanti in piazza in tutta Italia contro i test Invalsi, i quiz di valutazione del Ministero dell’Istruzione. I Cobas hanno indetto per oggi uno sciopero generale contro i test e contro la legge 107 del 2015 sulla Buona scuola, con manifestazioni organizzate a Roma, Milano, Napoli, Torino oltre a presidi e assemblee in tante altre città. Una data significativa, quella odierna: proprio stamane verranno somministrati i test agli studenti del secondo anno delle scuole superiori. Rilevante il sit in di protesta che si svolge oggi nella Capitale: sindacalisti, docenti e studenti si sono dati appuntamento alle 10 davanti al dicastero di viale Trastevere.

“Il 4 e il 5 maggio – denunciava ieri Piero Bernocchi dei Cobas – quando il boicottaggio è toccato alle elementari, centinaia di docenti sono stati minacciati e sostituiti, molti genitori sono stati intimoriti affinché non tenessero a casa i figli, sono state accorpate classi e svolti quiz con un numero irrisorio di studenti. Ci auguriamo che queste pressioni e gli abusi non si ripetano il 12 maggio in occasione dello svolgimento dei quiz nelle superiori”.

Ma, proseguiva il sindacato, “sciopereremo anche contro la ‘Buona scuola’, il premio di merito, la chiamata diretta da parte del preside per incarichi solo triennali, l’obbligo di alternanza scuola-lavoro di 200 ore nei licei e di 400 nei tecnico-professionali, l’accordo sulla Mobilità, che colpisce in particolare gli insegnanti della “fase C”. E chiederemo un significativo aumento salariale per docenti ed Ata, l’assunzione di tutti i precari/e abilitati o con 360 giorni di docenza, l’aumento del numero dei collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, lo sblocco immediato delle immissioni in ruolo per tutti i profili Ata”.

Il prossimo 20 maggio ci sarà inoltre lo sciopero che coinvolgerà, per l’intera giornata, tutto il personale della scuola (docenti, personale Ata e dirigenti) indetto da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. Le motivazioni dell’agitazione sono legate al mancato avvio delle trattative per il rinnovo del contratto e alle numerose emergenze del settore, soprattutto quelle legate all’applicazione della legge 107 del 2015 sulla Buona scuola.