IL 29 MAGGIO NEL PARMENSE APRIRA’ IL LABIRINTO PIU’ GRANDE DEL MONDO

Dall’alto sembra una fortezza: ma verde, interamente fatta di piante aggrovigliate e bambù. È grande sette ettari e si trova a Fontanellato, nella pianura Padana parmense, ed è il labirinto più grande del mondo, che aprirà al pubblico il prossimo 29 maggio. L’editore e designer parmigiano Franco Maria Ricci aveva sognato di realizzare l’opera quasi 20 anni fa, alla fine è arrivato il Labirinto di Masone, che da gennaio è inserito nel circuito dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza. “Da sempre i labirinti mi affascinano – ha spiegato Ricci – Sognai per la prima volta di costruire un labirinto circa venti anni fa, nel periodo in cui, a più riprese, ebbi ospite, nella mia casa di campagna vicino a Parma, un amico, oltreché collaboratore importantissimo della casa editrice che avevo fondato: lo scrittore argentino Jorge Luis Borges. Credo che guardandolo, e parlando con lui degli strani percorsi degli uomini, si sia formato il primo embrione del progetto che oggi presento”.

All’interno del parco, oltre al labirinto che si snoda in percorsi di 3 km, ci saranno anche spazi culturali, per più di 5mila metri quadrati che ospiteranno la collezione d’arte del designer e editore parmigiano con circa 500 opere tra pitture e sculture dal ‘500 al ‘900, e una biblioteca dedicata a tipografia e grafica. Ma ancora sale da concerto e da cerimonia, e una cappella a forma di piramide per la celebrazione di matrimoni. A inaugurare le sale espositive il 28 maggio sarà la mostra temporanea “Arte e Follia”, curata da Vittorio Sgarbi, dedicata ai pittori padani Antonio Ligabue e Pietro Ghizzardi, a cui nel tempo si aggiungeranno altri itinerari culturali e progetti espositivi.

“Com’è noto, quando fece costruire il suo labirinto, che era una prigione – continua Ricci – Minosse nutriva intenzioni cupe e crudeli; io immaginai un equivalente addolcito, che fosse anche un giardino, dove la gente potesse passeggiare, smarrendosi di tanto in tanto, ma senza pericolo”. Un posto maestoso in cui sarà facile perdersi, ma dove si potrà facilmente scorgere anche la via per ritrovarsi, passeggiando dalla natura ai libri, dall’arte alla cultura. A raccontarlo, sembra uscito da una favola, ma da mesi le prenotazioni fioccano e le liste d’attesa per scoprire il labirinto più grande del globo si allungano da tutto il mondo. E per Ricci, il sogno diventato realtà sarà anche una specie di lascito per la sua terra alle future generazioni: “Molte cose potranno accadere nel mio labirinto. Cose che non posso prevedere. Per esempio, un ragazzo potrà incontrare una ragazza o innamorarsi di un dipinto o di un libro… Apparterrà a una nuova generazione, bella e intelligente, che io non riuscirò a vedere. A volte ci fantastico su”.