RIINA JR A PORTA A PORTA: RAI RICHIAMATA DALL’AGCOM

L’Agcom ha richiamato la Rai per la puntata di Porta a Porta dello scorso 6 aprile che ha visto Salvo Riina (figlio dell’ex “Capo dei Capi” Totò Riina) tra gli ospiti. La decisione, adottatata nella seduta consiliare del 19 aprile, è stata comunicata con una lettera al recapitata al dg di viale Mazzini Antonio Campo Dall’Orto. Nella missiva, in particolare, si segnala la “censurabile unilateralità di molte fasi dell’intervista, condotta senza un adeguato contraddittorio”, che ha “pregiudicato” la “completezza delle informazioni”.

L’intervista a Riina Jr, si legge nel testo della lettera pubblicato dal sito della Stampa, a giudizio dell’Agcom – che si è mossa sulla base di un esposto presentato da Michele Anzaldi (Pd) – presenta “criticità quanto alla modalità e alla contestualizzazione della stessa, nonché alla complessiva caratterizzazione del personaggio intervistato”. L’intervista, spiega il presidente dell’Agcom Cardani, “ha avuto il pregio di offrire allo spettatore l’occasione di riflettere sul fenomeno della criminalità mafiosa anche da un punto di vista diverso rispetto a quelli usuali”, tuttavia “avrebbe dovuto curare con la dovuta attenzione alcuni aspetti cruciali quali ad esempio una più esauriente ricostruzione delle biografie del personaggio intervistato e delle altre persone citate e una più rigorosa contestualizzazione storica dei fatti”.

“Al contrario – sottolinea il presidente dell’Autorità – la censurabile unilateralità di molte fasi dell’intervista, condotta senza un adeguato contraddittorio, e con le reticenze e le omissioni dell’intervistato lasciate senza sostanziali repliche idonee a fornire al telespettatore una rappresentazione veritiera e completa, hanno pregiudicato in particolare la completezza delle informazioni in ordine ai fatti di cronaca oggetto di narrazione e alle conseguenze che ne sono scaturite in ambito giudiziario, nonché posto oggettivamente in secondo piano quel valore irrinunciabile che è il rispetto della sensibilità degli spettatori e, primo fra tutti, del dolore dei parenti delle vittime di mafia”. Di qui il “fermo richiamo” alla Rai, invitata ad “adeguarsi, per il futuro, in modo rigoroso, all’indirizzo interpretativo” indicato nella lettera, per assicurare “il più rigoroso rispetto dei principi sanciti dall’ordinamento e dal vigente contratto di servizio, con specifico riferimento alla completezza e alla lealtà dell’informazione”.

Soddisfatto ll Codacons. “Dall’Autorità è arrivato un importante segnale che ha confermato i dubbi circa l’opportunità di trasmettere l’intervista al figlio di Riina – commenta il presidente Carlo Rienzi -. Non è la prima volta che da Porta a porta arrivano scelte non conformi agli obblighi del servizio pubblico e che sembrano non rispettare i telespettatori: basti pensare alla pubblicità fatta per ben due volte ad una marca di sigarette e che è valsa una multa alla rete, o all’ostracismo verso soggetti non graditi dal conduttore, anche se rappresentativi di interessi pubblici rilevanti”.