GRECIA, IL CAMPO PROFUGHI DI IDOMENI A RISCHIO EPIDEMIA

Cresce l’apprensione delle autorità greche per il diffondersi di malattie a Idomeni, il campo profughi al confine fra Grecia e Macedonia. Gastroenterite, pidocchi e scabbia rischiano di diventare delle vere e proprie epidemie tra le migliaia di famiglie bloccate nel campo. E’ per questo che attraverso volantini scritti in quattro lingue, incluso arabo e farsi, le autorità greche stanno chiedendo ai migranti di spostarsi il prima possibile in campi con condizioni igieniche migliori. Il livello di vita dei migranti che giungono a Idomeni va dunque peggiorando di giorno in giorno, anche a causa delle malattie. Al momento in Grecia, dicono le stime del governo di Atene, ci sono 53mila migranti, di cui circa 11.200 solo a Idomeni, tutti in attesa che la Macedonia decida di riaprire le frontiere dopo la chiusura della cosiddetta rotta balcanica. La gran parte dei profughi arriva dalla Siria, paese in guerra da 5 anni.

Proprio a causa delle condizioni difficili nelle quali sono costrette a vivere i rifugiati, il 13 aprile scorso era scoppiata nel campo una sommossa. Alcune decine di migranti avevano tentato di scavalcare il filo spinato al confine per poi entrare in Europa e dirigersi verso i paesi di destinazione, generalmente Germania e Gran Bretagna, ma anche Francia e Italia. La polizia macedone aveva respinto il tentativo di fuga con il lancio di gas lacrimogeni e granate assordanti. Scontri simili si erano verificati già domenica 10 aprile quando oltre 500 migranti avevano tentato di abbattere la stessa recinzione, anche in quel caso senza successo.