Rapiti 150 cristiani in Siria e 107 in Iraq: rastrellamenti dell’Isis

“Confermiamo che i civili rapiti dallo Stato islamico nei villaggi lungo il fiume Khabur sono 90, ma abbiamo informazioni sul rapimento di almeno altri 60 in zone diverse”. Sono le agghiaccianti parole di Bassam Ishaq, il presidente del Consiglio siriaco nazionale, che rivela le cifre della nuova tragedia perpetrata dall’Isis al confine tra Turchia e Iraq.

La notizia è stata resa nota anche dalla Cnn che citando l’Assyrian Human Rights Network, ha annunciato che i jihadisti stanno per diffondere un video messaggio indirizzato a Barck Obama e alla Coalizione anti-Isis, minacciando di uccidere gli ostaggi. Almeno una parte dei cristiani sequestrati nel Nord-Est della Siria dall’Isis è stata trasferita nella cittadina di Al Shaddadi, “roccaforte dello Stato islamico nella provincia di Al Hasakah”.

I jihadisti dopo essersi ritirati da Kobane in seguito all’avanzata dei curdi, hanno assaltato alcuni villaggi abitati da cristiani assiri e nestoriani e dato fuoco ad alcune delle chiese più antiche dell’area. Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco ha riferito che “all’invasione degli uomini del Califfo” alcune persone sono riusciti a sfuggire rifugiandosi ad Hassakè, territorio nell’angolo nord-orientale del paese, ma dei restanti che sono stati catturati non si sa più nulla.

“La Siria ormai – aggiunge Zenari – è bagnata dal sangue da nord a sud, da est a ovest. Adesso anche nel deserto, in questa vasta pianura della Mesopotamia, ci sono macchie di sangue dappertutto ed è il sangue dei cristiani ma anche di credenti di altre religioni. Qui a Damasco, nel cosiddetto campo quartiere palestinese di Yarmouk, vi sono ad esempio 18500 palestinesi che da mesi non hanno più nemmeno una goccia d’acqua”.

E mentre l’Isis ha abbandonato i villaggi occupati lunedì lungo il fiume Khabur, nella città di Tell Tamar si continua a combattere per impedire che i miliziani conquistino il territorio. A difendere la zona vi sono assiri,curdi e arabi uniti contro l’avanzata del Califfato. A riguardo il leader Bassam Ishaq ha lanciato un appello per un intervento da parte della coalizione internazionale “come è stato fatto a Kobane, altrimenti assisteremo a una tragedia umana senza precedenti”.

Intanto anche in Iraq le milizie jihadiste hanno attuato un nuovo colpo. Sarebbero 107, di cui 9 bambini, i membri di un clan tribale rapiti a Est di Tikrit. Lo ha riferito la televisione panaraba Al Jazira precisando che le vittime del sequestro erano inizialmente 127 ma 20 di questi sono stati rilasciati.