Corea del Nord, la Cina applica le sanzioni Onu: stop alle importazioni di minerali e pescato

Stop a minerali e frutti di mare: la Cina inizia a far sentire la propria voce ai vicini della Corea del Nord, ponendo un freno a due delle principali importazioni dalla parte settentrionale della Penisola coreana. A renderlo noto è stato il ministero degli Esteri di Pechino, il quale ha fatto sapere che la decisione del governo cinese coincide con le sanzioni stabilite dalle Nazioni Unite il 6 agosto scorso contro il regime di Kim Jon-un. Le stesse sanzioni che la Cina ha deciso di applicare in toto sperando che, in tal modo, il dittatore nordcoreano rinunci ai suoi propositi nucleari attraverso un gesto che, oltre a fornire a Kim un delicato punto da affrontare nel suo programma di governo, viene indirettamente incontro alla richiesta da parte del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di esercitare una pressione maggiore sul Paese e sul suo leader.

Import-export

Una stretta sulle importazioni che rappresenta un duro colpo per la Corea del Nord: basti pensare che, nel solo mese di giugno, le esportazioni del pescato hanno significato da sole 46 milioni di dollari d’introito per il Paese. Una cifra che sale notevolmente se vi si aggiungono i proventi incassati da Pyongyang per materiali come il carbone, il ferro e il piombo prodotti dalle aziende nordcoreane. Minerali che, per il momento, resteranno nelle cave statali, mettendo un freno non indifferente alla principale partnership commerciale del regime (e quindi alla sua economia), attraverso la quale arrivano in Corea beni come derrate alimentari e varie forme di energia.

Cina contro Trump: “Rischia un grave errore”

Per quanto riguarda il clima distensivo ricercato dalle parti in causa, dopo l’alta tensione riscontrata nei giorni scorsi, il punto comune è stato trovato proprio nella necessità che la Corea del Nord cessi nell’intento di perseguire il suo programma atomico. Nel frattempo, però, un editoriale apparso sul quotidiano “China Daly” ha evidenziato in modo quantomai emblematico una fase critica tutt’ora in atto e che vede proprio nell’atteggiamento del Tycoon il suo punto focale: “Con il suo tentativo di colpevolizzare Pechino come complice nell’avventura nucleare nordcoreana e imputarle un fallimento che è di tutte le parti coinvolte, Donald Trump rischia di fare il grave errore di dividere la coalizione internazionale che è lo strumento per risolvere la questione in modo pacifico”.