CHOC IN USA, ENNESIMA TRAGEDIA PROVOCATA DALLE ARMI: MORTA UNA BIMBA DI TRE ANNI

Ennesima tragedia provocata da un’arma da fuoco in America, la nazione con il più alto tasso di incidenti legati alle armi al mondo. Una bimba di 3 anni si è sparata accidentalmente alla testa dopo aver trovato una pistola carica dentro la casa dove era in visita con la famiglia. La piccola è morta sul colpo. La tragedia è avvenuta a Lemoore, nel sud della California. In base a quanto riferiscono i media Usa, la bambina si trovava nell’appartamento di due amiche di famiglia; dopo essersi allontanata in bagno, è entrata in una delle camere da letto. A quel punto, ha raccontato la madre, si è sentito uno sparo.

Il caso è solo l’ultimo di una casistica sterminata e inaccettabile che vede troppe vittime – molte delle quali bambini piccoli – che, per negligenza degli adulti, perdono la vita. Secondo il Dipartimento di Stato e i Centers for Disease Control and Prevention, solo nel 2013 ci sono stati 33.169 morti dovuti al possesso di armi, così suddivisi: 11.203 omicidi, 21.175 suicidi, 505 incidenti e 281 decessi con motivazioni ancora incerte.

Negli Usa il rischio di essere uccisi da un’arma da fuoco è 25 volte più alto della media delle nazioni Ocse a più alto reddito, a fronte di un tasso di omicidi “appena” sette volte superiore a quello degli altri paesi. Lo rivela un rapporto pubblicato su “The American Journal of Medicine” da un gruppo di ricercatori dell’Università del Nevada e Reno e della Harvard T. H. Chan School of Public Health. Nello studio si legge che, anche se gli Stati Uniti hanno solo metà della popolazione delle altre 22 nazioni ad alto reddito messe assieme, totalizzano l’82 per cento di tutti i decessi da arma da fuoco. Non solo: disaggregando i dati risulta che sono statunitensi il 90 per cento di tutte le donne uccise con un arma da fuoco, il 91 per cento dei bambini tra 0 e 14 anni, e il 92 per cento dei giovani tra i 15 e i 24 anni.

Ma la diffusione delle armi da fuoco non incide solo sulle uccisioni volontarie: la probabilità di rimanere vittime di un colpo partito accidentalmente è sei volte più elevata rispetto agli altri paesi ad alto reddito. “Questi risultati – ha dichiarato la Grinshteyn, prima firmataria dello studio – sono coerenti con l’ipotesi che le nostre armi da fuoco ci stanno uccidendo anziché proteggerci”.