Panchina d’oro 2016, trionfa Maurizio Sarri: “Più che i premi contano i risultati. Ma questo mi emoziona”

Per un giorno ha abbandonato la caratteristica tuta da allenamento e indossato la veste istituzionale per ricevere il premio di allenatore dell’anno: Maurizio Sarri ha infatti battuto in volata lo juventino Massimiliano Allegri e si è aggiudicato il titolo di “Panchina d’oro 2016”, il premio assegnato dai tecnici a colui ritenuto fra loro il migliore della stagione. Al mister del Napoli sono andate 25 preferenze su 61 votanti, interrompendo un predominio bianconero durato ben 4 anni, dopo i tre trionfi di Antonio Conte e quello del 2015 firmato Allegri. Sulla seconda piazza del podio sale proprio il tecnico toscano della Juventus, comunque autore di una stagione da protagonista, mentre la medaglia di bronzo se l’è aggiudicata Eusebio Di Francesco, vero grande trascinatore della bellissima realtà del Sassuolo, capace di raggiungere e disputare onorevolmente l’Europa League.

Sarri: “E’ gratificante”

“Più che i premi contano punti e risultati – ha commentato il tecnico dei partenopei subito dopo la premiazione -, ma per una volta arrivare davanti a Massimiliano mi dà gusto. Solitamente ritirare i premi non mi dà una particolare soddisfazione perché, a volte, penso si tratta anche di tempo sottratto al mio lavoro in campo ma per questo riconoscimento è diverso, mi emoziona”. Fermo e concentrato sul rettangolo verde come sempre, dunque, ma per una volta anche disposto ad accettare un premio tangibile per il suo lavoro sulla panchina del suo Napoli, capace comunque di guadagnare un importante secondo posto dopo un acceso duello con la Roma nella passata stagione e di giocare un ruolo di rilievo fino agli ottavi dell’attuale Champions League: “Di solito è un riconoscimento che viene dato a chi vince il campionato, quindi per me era molto difficile pensare che ho preso lo stesso premio di Ranieri, che ha fatto un’impresa straordinaria. E’ gratificante”. Il tecnico di San Saba ha infatti ottenuto uno speciale riconoscimento per la straordinaria impresa compiuta nella scorsa Premier League sulla panchina del Leicester City.

“Grazie Empoli e Napoli”

Poi c’è stato spazio anche (e soprattutto) per i ringraziamenti: “Penso che il premio dipenda dal fatto che è una decisione dei colleghi. Per me che cinque anni fa facevo la Serie C, è un qualcosa di incredibile. Ringrazio due società, Empoli e Napoli, e due persone, Marcello Carli e Tommaso Giuntoli. Senza di loro non sarei stato l’allenatore che sono adesso”. Ma, in fondo, non si è trattato che di una parentesi. Ricevuto il premio, fatti i ringraziamenti e scattate le foto di rito, si torna in tuta e sul campo: all’orizzonte, sempre più vicina, c’è una partita proprio con la Juventus del rivale. Un match che, di risposte, potrà darne davvero molte.