I “gemelli spaziali” non sono più identici: un anno in orbita ne ha cambiato il Dna

Essere gemelli non è per sempre, almeno dopo un viaggio nello spazio. E’ quanto dimostrano i primi risultati del programma “Twins Stud” della Nasa, che ha confrontato il patrimonio genetico dei gemelli astronauti Scott e Mark Kelly dopo la loro diversa esperienza in orbita. Risultato: i gemelli spaziali non sono più identici! L’anno trascorso sulla Stazione Spaziale ha infatti modificato il Dna di Scott Kelly, cosa che non è accaduta al suo gemello Mark, rimasto a Terra.

I primi risultati delle analisi, condotte per 340 giorni fra il 2015 e il 2016 sotto la guida del genetista Christopher Mason della Cornell University di New York, sono stati presentati nel convegno sul Programma di Ricerca Umano della Nasa organizzato in Texas, a Galveston, e riportati sul sito della rivista Nature. I ricercatori hanno diffuso solo i primi dati “appena usciti dalle macchine per il sequenziamento”, ma per la pubblicazione ci vorrà del tempo perché la mole di informazioni è enorme.

Scott e Mark Kelly sono gemelli identici, nati 52 anni fa in New Jersey, entrambi astronauti. Fanno parte del programma Twin Study, una ricerca senza precedenti che fornirà elementi preziosi per organizzare i futuri lunghi viaggi per Marte senza rischi per gli astronauti.

I primi dati indicano che i cambiamenti osservati nell’attività dei geni di Scott riguardano le strutture che si trovano alle estremità dei cromosomi, i telomeri, associate alla longevità. In Scott, queste strutture si sono allungate rispetto a quelle del gemello, per poi tornare alla normale lunghezza rilevata precedentemente al lancio. “È il contrario di quello che pensavamo”, ha rilevato la biologa Susan Bailey, della Colorado State University. Tra le ipotesi, quella secondo cui l’allungamento dei telomeri potrebbe rappresentare un meccanismo di difesa delle cellule in risposta allo stress acuto che provano i terrestri nel loro nuovo ambiente: lo spazio.