Somalia: attacco di Al Shabaab contro la missione Amison, 4 morti

Sarebbe stato un kamikaze, secondo la polizia somala, a farsi saltare in aria questa mattina davanti all’ingresso principale dell’aeroporto internazionale Aden Adde di Mogadiscio. L’attentatore si è fatto saltare in aria all’interno di un convoglio della missione di peacekeeping Amisom che vede impegnate truppe dell’Unione Africana sostenute dalle Nazioni Unite in Somalia. Nella deflagrazione sarebbero morte almeno quattro persone. Nella zona fortificata dell’aeroporto di Mogadiscio ha sede la missione dell’Amisom, impegnata in Somalia con 22mila uomini, e diverse ambasciate. L’attacco è stato rivendicato dall’organizzazione fondamentalista al-Shabaab. Lo ha comunicato alla radio il portavoce dell’organizzazione terroristica Sheikh Abdiazis Abu Muscab.

Al Shabaab non è nuova ad attacchi di questo tipo in vari Stati dell’Africa. Lunedì notte  alcuni uomini armati hanno attaccato, verso l’una (ora locale), una cava nella contea di Mandera, nel nord-est del Kenya, armati di pistole e coltelli. Secondo i media locali gli operai sono stati colti di sorpresa mentre dormivano e uccisi con un proiettile alla tempia; alcuni sono stati orrendamente decapitati. Si è trattato di 36 minatori “tutti di fede non musulmana” non residenti in Kenia, mentre i musulmani sono stati risparmiati. Lo ha reso noto la Croce Rossa e poi l’ha confermato anche la polizia locale. I miliziani ne hanno ammesso la responsabilità e hanno annunciato nuovi attentati.

“Non abbiamo ancora stabilito il motivo dietro l’ultimo agguato”, ha dichiarato il comandante degli agenti della contea di Mandera. “Le vittime sono state allineate a terra, prima di essere colpite con arma da fuoco da distanza ravvicinata. Quattro corpi erano decapitati, mentre altri avevano ferite da proiettili alla testa e al petto – ha raccontato – Tutte le vittime erano persone non del posto che lavoravano in un cantiere locale”.