UNA GESTIONE INTELLIGENTE DELL’ACQUA PUO’ DIMEZZARE LA FAME NEL MONDO

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“L’uso intelligente dell’acqua può incrementare la produzione agricola”. A dirlo sono gli esperti dell’Istituto di Potsdam (in Germania) per la ricerca sugli impatti del clima, che per la prima volta hanno analizzato le possibilità di produrre più cibo con lo stesso quantitativo d’acqua, ottimizzando l’uso della pioggia e dell’irrigazione. Migliorare la gestione dell’acqua in agricoltura potrebbe infatti dimezzare il gap alimentare mondiale entro il 2050 e attutire alcuni effetti negativi del cambiamento climatico sui raccolti, in primis la siccità che colpisce annualmente vaste zone del Globo.

Per l’autore dello studio, Jonas Jagermeyr, la produzione mondiale di calorie potrebbe aumentare fino al 40% se l’acqua piovana venisse gestita più razionalmente. Secondo l’Onu, per eradicare la fame entro la metà di questo secolo le calorie prodotte dovrebbero crescere dell’80%. In sostanza, “la gestione idrica è un approccio ampiamente sottovalutato per ridurre la malnutrizione e aumentare la resilienza al clima” ha sottolineato Jagermeyr.

Il potenziale più alto per l’incremento delle rese agricole è nelle regioni dove l’acqua scarseggia come la Cina, l’Australia, la parte occidentale degli Usa, il Messico e Sudafrica. Le soluzioni praticabili sono diverse: dalla raccolta della pioggia in cisterne, praticata nella regione africana del Sahel ma meno nelle regioni semi-aride di Asia e Nord America, alla pacciamatura – la copertura del terreno con plastica o scarti agricoli per mantenerlo umido – fino all’irrigazione a goccia. Mettere in pratica queste misure non è tuttavia semplice. Per riuscirci, spiegano gli studiosi, sarebbero necessari una serie di regolamentazioni da parte dei governi locali e avviare programmi di micro-credito. Uno step basilare per permettere a tutti di non morire più di fame.