MAZZETTE IN LOMBARDIA: CARCERE PER UN CONSIGLIERE DELLA LEGA NORD

Il consigliere regionale della Lega Nord Fabio Rizzi è finito in carcere nell’ambito dell’operazione “smile” per irregolarità negli appalti odontoiatrici in aziende ospedaliere della Lombardia. Arresti domiciliari, invece, per la moglie di Rizzi, raggiunta anche lei da un’ordinanza di custodia cautelare. Per entrambi c’è l’accusa è di associazione per delinquere, perquisizioni sono in corso nel domicilio di Rizzi e negli uffici al Consiglio regionale.

In carcere è finito anche l’imprenditore Mario Valentino Longo, vicino all’attuale presidente della commissione Sanità della Lombardia. Come per Rizzi, anche la moglie di Longo è agli arresti domiciliari. Anche per loro c’è l’accusa di associazione per delinquere.

Le indagini sono partite da componente di un collegio sindacale di un’azienda ospedaliera “Sono quattro gli imprenditori che si sono aggiudicati importanti gare d’appalto per la gestione dei servizi odontoiatrici nel territorio lombardo, su cui ha indagato il Nucleo Investigativo di Milano – spiega il Comandante Provinciale dei carabinieri di Milano, colonnello Canio Giuseppe La Gala – le gare di appalto pubbliche venivano vinte illecitamente da questo gruppo con la complicità di undici funzionari pubblici. Gli arresti sono stati eseguiti prevalentemente nelle province di Milano, Monza, Como, Bergamo e Varese”.

Le mogli di Rizzi e Longo, sono accusate di aver favorito l’interesse ritenuto illecito dei mariti intestandosi il 50% delle quote di società odontoiatriche aperte insieme ad un’imprenditrice definita dalla Procura di Monza la principale indagata nell’inchiesta per corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. L’inchiesta giudiziaria, avviata nel 2013, verteo su un giro d’affari per oltre 400 milioni di euro e che ha smascherato un gruppo imprenditoriale che avrebbe vinto illecitamente gare d’appalto per l’esternalizzazione odontoiatrica con la compiacenza di undici funzionari all’interno dell’azienda sanitaria di Desio e Vimercate, dell’ospedale Maggiore di Milano, dell’ospedale Bolognini di Seriate (Bergamo), di Busto Arsizio (Varese) e Melegnano.