Vertice Renzi-Merkel, il premier: “Sulle riforme va messo il turbo”

“Non si può bloccare il processo riformatore, anzi il percorso va accelerato. Bisogna mettere il turbo”. Nella conferenza che ha seguito il faccia a faccia di Firenze con Angela Merkel il premier è tornato a ribadire la sua posizione: per uscire dalla crisi bisogna insistere sulla modifica degli assetti istituzionali dei Paesi europei. “In 11 mesi abbiamo portato avanti una fase straordinaria – ha detto il presidente del Consiglio – dall’Unione Europea arrivano i primi segnali positivi. Ma guai a chi pensasse di scalare la marcia”. Non bisogna farsi distrarre dunque, dalla ventata di rinnovamento che proviene da Strasburgo, né dai significativi passi in avanti compiuti ieri dalla Bce per contrastare la deflazione nell’Eurozona.

L’Italia, dunque, vuole proseguire sulla strada intrapresa e, infatti, Renzi nel corso dell’incontro con i giornalisti ha annunciato l’avvio della riforma della scuola. Il nuovo trend ha il placet della Germania, con la quale il numero uno di palazzo Chigi si è scontrato più volte durante il semestre italiano all’Ue. “Il piano dell’Italia è molto importante e ambizioso – ha commentato la cancelliera tedesca – è un processo lungo che, sono sicura, porterà risultati”.

Il job act, ad esempio, rappresenta una stimolo per le imprese teutoniche ad assumere nel Bel Paese.  “Mi tranquillizza molto – ha evidenziato – quello che sta accadendo: ci sono riforme, si fanno passi importanti anche a livello psicologico, gli imprenditori tedeschi, che ho incontrato stamane, mi hanno detto che ora possono assumere, non hanno più paura di costi incalcolabili, possono agire in modo più chiaro”. Durante il vertice si è discusso anche della complessa situazione greca dove si voterà il 25 gennaio con il rischio di un trionfo delle forze euroscettiche. “Non sono preoccupato – ha detto Renzi -, rispetto la libera determinazione dei cittadini e dalla prossima settimana i partner lavoreranno” con il nuovo premier “nel rispetto del percorso già avviato”. La volontà, ha concluso il premier, è quella “di tenere la Grecia dentro la storia Ue”.