Ok del Senato, il Decreto dignità è legge

Dopo l'ok della Camera è arrivato anche quello del Senato: il Decreto dignità è legge, approvato con 155 voti favorevoli, 125 contrari e un astenuto. Il provvedimento varato dal ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, incassa dunque il parere positivo di entrambe le Camere, al termine di una votazione che, nelle ore immediatamente precedenti, aveva visto gli schieramenti farsi avanti per dichiarare la loro posizione in merito, tracciando a grandi linee quello che sarebbe stato il quadro definitivo. Netta l'opposizione del Pd: “Aumenterà la disoccupazione – ha detto il capogruppo a Palazzo Madama, Andrea Marcucci -. Questo è il decreto della disoccupazione e così andrebbe chiamato. La nostra visione era più complessa e parlava di percorso formativo scuola-lavoro, incentivi agli investimenti tecnologici, agevolazioni per i contratti indeterminati. Avete messo in piedi invece un meccanismo infernale che lega le mani alle imprese e alimenterà il lavoro nero”. Critica anche la posizione di Fratelli d'Italia: “Se l'intento era quello di andare verso la decrescita felice, forse ci state riuscendo – ha detto il senatore Andrea De Bertoldi -. Le piccole imprese stanno reagendo con rabbia a questo decreto che impone lacci e lacciuoli. Questa non è dignità, è creare complicazioni alle imprese”.

M5s: “Tuteliamo le aziende oneste”

Decisamente più soddisfatta l'ala pentastellata, secondo la quale “con l'approvazione definitiva del Decreto dignità al Senato arriva una prima, forte spallata a quella piaga sociale che risponde al nome di precariato. Una rivoluzione culturale con la quale, da oggi, questo governo inizia a rimettere al centro i lavoratori e i loro diritti, cancellati dalle scellerate leggi perpetrate dagli ultimi governi che hanno avuto come unico effetto quello di rendere ancora più incerta la vita dei cittadini”. Con il Decreto, spiegano i senatori grillini, “mandiamo in soffitta l'idea che un popolo di precari possa fare bene alle imprese e al sistema produttivo, tuteliamo le aziende oneste, sia semplificando la loro vita sostituendo adempimenti obsoleti sia contrastando i 'prenditori' di sussidi che prendono i soldi e delocalizzano”. Ma con il Decreto dignità l'intento, spiegano, è anche imprimere “un'accelerazione fondamentale alla lotta contro l'azzardopatia, che ha il suo principale bacino proprio nei precari e nei disoccupati che credono di poter cambiare la loro vita con le scommesse. Ma la dignità non è un Gratta e Vinci, bensì un diritto per tutti gli italiani”.