Il dono lasciato da Carlo Casini e il miracolo della vita

Non c'è accoglienza senza cultura della vita e viceversa. E' questa la rivoluzione culturale proposta dal Movimento per la Vita

“In queste settimane ho conosciuto una ragazza a rischio aborto che ho seguito e per la quale abbiamo avuto un Progetto Gemma proprio pochi giorni fa” ci racconta uno dei volontari degli oltre 500 tra Centri di Aiuto alla Vita-CAV, Case di Accoglienza e Movimenti per la Vita- MpV sparsi sul territorio che fanno parte del Movimento per la Vita Italiano.

La storia di questa ragazza, che rimarrà senza nome, è legata a Carlo Casini, storico presidente del MpV, fondatore di One of Us, di recente tornato alla casa del Padre.

“Si è rivolto al nostro cav il padre della ragazza, disperato perché c’era questo nipote in arrivo. Non lo volevano perché non sapevano come fare a sfamarlo e a mantenerlo…soprattutto ad accettarlo. Si è rivolto a noi perché in TV parlavano di Carlo che era venuto a mancare proprio i quei giorni. Così si è ricordato del Centro per la vita”. È quindi arrivato al CAV e questo bambino/a nascerà tra qualche mese. Quindi “Volevo farvi sapere dello zampino che ha messo Carlo Casini in questa storia” ha concluso il volontario.

Ciò che colpisce e commuove è che proprio il parlare della vita, attraverso la nascita al cielo di Carlo Casini, ha “aiutato a nascere” una mamma, dei nonni, e farà venire alla luce un nuovo uomo o donna che in questo momento vive e cresce nella pancia della mamma. Di certo non è un caso.

Tra l’altro proprio Carlo sottolineava l’importanza della “parola che salva la vita” e lui stesso ricordava di mamme che hanno pronunciato il loro “si alla vita” per aver ascoltato un’omelia durante la Giornata per la Vita o per aver letto un volantino che illustrava “progetto Gemma” o “SOS Vita”.

Il MpV è formato da due braccia quella operativa dei CAV e quella culturale dei MpV, che sono inseparabili: non c’è accoglienza senza cultura della vita e viceversa. Certamente il “si alla vita” si genera attraverso lo sguardo, come amava ripetere il presidente onorario del MpV. Così è avvenuto in questa storia: attraverso lo sguardo di Carlo e del CAV, lo sguardo del nonno prima e della madre poi si è posato sul concepito svelandolo come figlio, come persona.

Carlo Casini riteneva che la “vita nascente” fosse il “crocevia della dignità umana e dell’uguaglianza”, minata nel passato dalla schiavitù, dai regimi totalitari, oggi dall’aborto e dalle azioni che tendono a sopprimere la vita umana nascente e morente. Per questo, il fondatore di One of Us si è impegnato sempre a livello culturale e politico, personalmente e insieme al MpV, per diffondere la cultura della vita, affinché la dignità e il diritto alla vita di ogni uomo e donna fossero riconosciuti dal concepimento alla morte naturale.

“La vita nascente” è “la prima pietra di un nuovo umanesimo”, scriveva Casini in una sua pubblicazione del 2017. Questa coscienza chiara, di Carlo e del MpV, della necessità di un nuovo umanesimo, fondato sulla vita nascente, è il fil rouge che guida le azioni sociali e culturali di tutto il MpV.

L’impegno per la vita è “un avanzamento verso una futura più grande affermazione di umanesimo”. “La verità fondamentale…è che il concepito è un essere umano, un figlio, uno di noi” questa consapevolezza salva vite umane e cambia la prospettiva, lo sguardo verso l’altro, che sia appena nato dentro il ventre materno, o diversamente abile, malato, anziano, morente, straniero.

“Riconoscere che ogni essere umano anche quando è povero è uno di noi” scriveva e diceva Carlo Casini, viaggiando infaticabilmente per tutta l’Italia e in tutta Europa, e oltre, “è il primo passo” verso un nuovo umanesimo. Questa è la “rivoluzione” culturale che il MpV propone e attua.