IL MIRACOLO È “UN SEGNO DELLA BENEDIZIONE DI DIO”

L’Angelus di questa mattina faceva riferimento al Vangelo di Giovanni, sulle Nozze di Cana. “Il miracolo del vino fu il primo dei segni di Gesù: segni straordinari che accompagnano la predicazione della buona notizia”, ha detto il Papa. “Un atto di benevolenza, un segno di benedizione di Dio sul matrimonio, per incamminarci con gioia sul percorso della santità”. Ma, “il miracolo non riguarda solo gli sposi: siamo tutti chiamati a incontrare il Signore”.

La fede è una relazione d’amore con Dio; “attraversa tempi di gioia e di dolore, di luce e di oscurità, come ogni rapporto d’amore”, ha continuato il Pontefice. Dio non si presenta come “un giudice, che condanna le colpe”, né come “un comandante, che ci impone di seguire i suoi ordini”, ma come “un Salvatore dell’umanità”, come “un fratello maggiore”, come “Colui che risponde alle promesse di gioia che abitano nel nostro cuore”.

“Chiediamoci: sono vicino al Signore?”, è l’invito del Santo Padre. “Gesù ci invita a fargli spazio nell’intimo del nostro cuore. Non siamo soli. Abbiamo ricevuto il dono del sangue di Gesù”. Il miracolo di Cana, l’acqua tramutata in Vino, è “il segno del passaggio dall’antica alla nuova alleanza”. Gesù stesso è l’Arca dell’alleanza. Ed ecco la preghiera di Papa Bergoglio: “La Vergine Maria, modello di meditazione delle parole e dei gesti del Signore, ci aiuti a riscoprire la bellezza e la grandezza dell’Eucaristia e dei sacramenti, che significano l’amore gioioso di Dio”.

Nel pomeriggio, alle ore 16, Papa Francesco farà visita alla Sinagoga di Roma. Prima di lui, hanno varcato la soglia del Tempio maggiore ebraico Giovanni Paolo II nel 1986 e Benedetto XVI nel 2010.