Caso Gazprom, Mosca avverte: “Se Kiev non paga l’Europa è nei guai”

Tensioni tra Russia e Ucraina anche per quanto riguarda la fornitura di gas. Infatti, nonostante l’erogazione del Cremlino di metano per i vicini di casa sia ripresa a ottobre, quando i Paesi hanno raggiunto un accordo provvisorio secondo il quale Kiev paga in anticipo la quantità di gas che intende consumare. Gli attriti sono risaliti in questi giorni in cui si avvicina la scadenza dell’intesa, prevista a fine marzo. L’azienda pubblica russa del gas, ha avvertito che potrebbero esserci delle interruzioni nella fornitura all’Europa poiché Kiev non ha completato il prepagamento per il mese di marzo, cosa che potrebbe portare a una nuova chiusura dei rubinetti del metano da parte di Mosca tra due giorni. Lo sostiene il numero uno del gigante russo del gas Gazprom, Alexiei Miller, citato dall’agenzia Interfax. Miller denuncia che la quantità di metano già pagato fra quello di cui dispone Kiev ammonta finora a soli 219 milioni di metri cubi.

Invece, ieri la società ucraina Naftogaz aveva accusato Gazprom di non aver fornito il gas che Kiev aveva già pagato in anticipo, fornendone solo 47 milioni di metri cubi invece dei 114 concordati e pagati giovedì scorso. Il paese di Poroshenko ha lasciato così intendere che il gas inviato per la prima volta la scorsa settimana, direttamente alle regioni separatiste filorusse, fosse stato stornato dalle forniture per l’Ucraina. “Questo crea dei seri rischi per il transito del gas verso l’Europa”, ha ammonito Miller, considerando che il 15% del gas consumato in Europa arriva dall’Ucraina. Russia e Ucraina stanno attualmente discutendo il prezzo del gas imposto da Mosca e il regolamento del debito ucraino legato al gas.

Date le tensioni degli ultimi mesi, Kiev aveva interrotto le forniture di metano nell’area degli scontri, ma Mosca sostiene che i rifornimenti di gas ai separatisti rientri nell’intesa e dunque Kiev deve pagarle altrimenti la Russia prenderà “una decisione difficile”, ha avvertito il primo ministro russo Dmitri Medvedev. La compagnia ucraina ha formalmente rifiutato il pagamento, denunciando una decisione “inaccettabile” e spiegando di non poter controllare né il volume di gas né l’uso.