Ong, Delrio: “Codice Minniti? Non sono contrario ma per salvare vite serve la nave più vicina”

Scontro sfiorato, al Governo, sulla questione Ong. Dopo le divergenze emerse negli ultimi giorni fra l’esecutivo in merito al codice di condotta applicato alle organizzazioni impegnate nei soccorsi in mare, nel pomeriggio di ieri il ministro dell’Interno Marco Minniti ha disertato il Consiglio dei ministri, manifestando la sua intenzione di non indietreggiare sulle normative imposte dal codice che, secondo il guardasigilli, deve essere rispettato in toto. A ogni modo, nonostante le discrepanze manifestate soprattutto dal ministro Delrio, la fiducia al titolare dell’Interno è stata confermata altrettanto in pieno dal premier Gentiloni e anche dal presidente della Repubblica Mattarella che, parlando di Minniti, ne ha elogiato l’operato in merito alla questione migranti, ribadendo i risultati raggiunti dal punto di vista del dialogo con la Libia.

Delrio: “Il trasbordo si può fare”

L’assenza del ministro al Cdm, però, ha di fatto vanificato il tentativo di chiarimento proprio con il corrispettivo dei Trasporti, Graziano Delrio, fra i più critici in merito alla linea dura adottata da Minniti nei confronti delle Ong. Lo stesso Delrio, dopo il mancato incontro distensore, ha affidato al quotidiano “Repubblica” la spiegazione della sua posizione, sostenendo di non essere “contro il codice Minniti” ma ribadendo che “se bisogna salvare vite serve la nave più vicina”. Il riferimento del ministro è al trasbordo avvenuto il 5 agosto scorso dalla nave dell’Ong “Msf” a un’imbarcazione della Guardia Costiera, ritenuto il vero punto di rottura fra le due linee governative: “Questo soccorso non è derogabile né discrezionale – ha detto nel corso dell’intervista -. Nel codice c’è scritto che il trasbordo si può fare, in situazioni particolari, coordinato dalla G.C.”.

Collaborazione totale

Entrando nel merito del problema, Delrio ha spiegato che “le Ong devono collaborare in tutto e per tutto. Capisco il loro punto di vista ma come Stato vogliamo stroncare il traffico vergognoso di esseri umani. Siamo in guerra contro gli scafisti”. Insomma, il ministro dei Trasporti ha ribadito di non avere nessuna divergenza con Minniti e, allo stesso tempo, ha inquadrato l’operazione di sabato scorso come un soccorso in mare: “Cosa sarebbe successo se ci fossimo comportati diversamente e fossero morte delle persone? Ragazzi, non si scherza… Io ho dato disposizioni alla Guardia Costiera di usare principalmente le Ong che mostrano un atteggiamento collaborativo ma di certo non posso violare una regola di diritto internazionale o la nostra Costituzione”.

Tajani: “Codice indispensabile”

Nel frattempo, sulla questione si è espresso anche il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani: “Il codice è indispensabile perché stavano accadendo vicende che creavano preoccupazioni e sospetti: servono le regole ed è indispensabile siano rispettate. La commissione è stata chiara ma e importante che l’Italia parli con voce unica: non possono esserci politiche ondivaghe e in questa direzione è stato importante il messaggio del presidente della Repubblica”.