Il Sinai delle meraviglie: scoperte pitture di 12 mila anni fa

Le grotte dell’Egitto ancora nascondo segreti meravigliosi e conservati perfettamente

Nella valle del Sinai, in Egitto, le grotte riescono a celare ancora segreti misteriosi ed avvincenti. Sono state scoperte, infatti, delle pitture rupestri che sono per la maggior parte di colore rosso scuro e che, stando alle prime datazioni, hanno un’età compresa tra i 10.000 e i 5.500 anni avanti Cristo, mentre sul soffitto vi sono scene più recenti, risalenti anche a circa 3.200 anni prima di Cristo.

Le grotte

Gli archologi si sono trovati innanzi un murales di pitture che raffigurano per lo più animali, in particolare asini, ma anche soggetti femminili e un gran numero di mani, a ricoprire l’intera superficie delle pareti. Inoltre, sono stati trovati numerosi resti di animali:quindi secondo gli esperti lo speleo era utilizzato come rifugio dai nomadi. Le autorità egiziane hanno fatto sapere che le ricerche continueranno a lungo anche nell’area circostante, perché la scoperta è tra le più significative per quantità e qualità delle pitture, anche se non sono le più antiche mai ritrovate nel Paese, che risalgono a 17.000 anni fa. Una scoperta sensazionale che fino ad ora era rimasta nascosta. Come è possibile che questa grotta non fosse mai stata rintracciata e come hanno fatto queste pitture a rimanere in uno stato di conservazione pressoché ottimale, come se il tempo invece di invecchiarle le abbia mantenute?

Il sito

Le grotte sorgono in un luogo favorito sia dal clima sia dal fatto che l’antro, relativamente piccolo e con un accesso oggi piuttosto disagevole, nel corso del tempo è venuto a trovarsi fuori da ogni percorso commerciale e storico, così conservandosi. Il centro abitato più vicino, Santa Caterina, ai piedi dell’omonimo monastero, si trova a circa 30 chilometri di distanza e conta poche migliaia di abitanti, e a qualche decina di chilometri si trova anche il sito archeologico di Sarabit el-Khadem, ciò che resta di un ancestrale insediamento noto nell’antichità per le cave di pietre preziose, in particolare per il turchese. La scoperta è stata illustrata dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano con un post su Facebook.