Nigeria, il presidente Buhari: “Distrutta anche l’ultima roccaforte di Boko Haram”

Dopo oltre sette anni di sanguinosi attentati, sembra essersi conclusa la parabola del gruppo di estremisti islamici di Boko Haram in Nigeria. I miliziani (il cui nome significa letteralmente “la cultura occidentale è peccato”) sono stati cacciati ieri dall’ultimo accampamento della loro roccaforte, nella foresta di Sambisa dall’esercito nigeriano. Lo ha annunciato il presidente della Nigeria, Muhammadu Buhari, in una nota citata dalla Bbc. “I terroristi sono in fuga e non hanno più un posto dove andare”, ha aggiunto il capo dello Stato.

Le forze nigeriane sono state impegnate in una massiccia offensiva contro il gruppo jihadista durata settimane. Una prima parte della tattica governativa è stata caratterizzata dall’attaccare i villaggi dove i miliziani avevano una base, tutti situati nello Stato nordorientale di Borno. I jihadisti, dinanzi all’avanzata governativa, sono poi scappati nella foresta di Sambisa, al confine con il Camerun.

Le forze militari hanno allora attaccato a più riprese i diversi accampamenti degli estremisti e ieri hanno conquistato il campo chiave del gruppo terroristico. “I soldati nigeriani – annuncia Buhari – hanno raggiunto e distrutto il cosiddetto Camp Zero”. Molti dei miliziani, vistosi sconfitti, si sono dati alla fuga.

Dal 2009 si calcola che, nella sola Nigeria, siano almeno 20mila le persone uccise dai fondamentalisti e oltre 2 milioni e mezzo gli sfollati interni; inoltre, non si contano le vittime di stupri, sequestri e violenze di ogni genere, come le bambine kamikaze nei mercati. Tra le azioni più note dei terroristi di Boko Haram, ci fu il rapimento -nell’aprile del 2014 – di oltre 200 studentesse, molte delle quali vennero vendute per matrimoni combinate e altre usate come kamikaze. Per la loro liberazione, si mobilitò anche la first lady statunitense, Michelle Obama (con la campagna social #BringBackOurGirls”) e Papa Francesco il quale, durante l’Angelus da Piazza san Pietro, ne chiese l’immediato rilascio.

Nonostante l’uccisione nell’agosto scorso del capo del gruppo, Abubakar Shekau (colpito a morte durante un raid aereo lanciato nella foresta di Sambisa) i jihadisti non hanno interrotto gli attentati, prediligendo luoghi affollati come i mercati. L’ultima strage in ordine di tempo risale a due settimane fa quando un duplice attacco compiuto da due donne che si sono fatte esplodere in contemporanea ai due ingressi del mercato ortofrutticolo di Madagali, città del nord-est della Nigeria limitrofa alla foresta. In quella occasione, i morti furono 57 e i feriti 177 (tra cui 120 bambini).