Il Parlamento europeo approva la mozione sulla Palestina, l’ira di Netanyahu

Il Parlamento europeo “sostiene il riconoscimento in linea di principio dello Stato di Palestina” sulla base dei confini del 1967, appoggiando la soluzione a due Stati con Gerusalemme Capitale. Una sentenza che ha provocato reazioni opposte: da un lato l’organizzazione palestinese esulta. dall’altro il governo israeliano è fortemente contrariato. “Ci aspettiamo – dice il premier Benyamin Netanyahu – che l’Ue prontamente ridefinisca Hamas come organizzazione terroristica”.

La risoluzione, approvata con con 498 sì, 88 no e 111 astensioni, è stata il frutto della convergenza dei testi presentanti da cinque gruppi, quello del Ppe, del S&D, della sinistra Unita (Gue), dei liberali e dei Verdi, appoggiata anche da alcuni esponenti M5s come Massimo Castaldo e Ignazio Corrao. La scelta del Parlamento segue una strada che i Paesi dell’Ue hanno imboccato già da tempo, prendendo posizione contro la politica degli insediamenti portata avanti dal governo d’Israele guidato dal primo ministro, Benjamin Netanyahu. Una decisione che arriva a poche ore dall’annunciata presentazione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, da parte dello Stato di Palestina, della bozza che chiede la fine dell’occupazione israeliana in Cisgiordania.

Dopo il voto, Bruxelles si affretta a chiarire: l’Unione europa continua a considerare Hamas un’organizzazione terroristica. “Le misure restrittive restano in atto“, chiarisce la portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini. Nel frattempo si scatena l’ira del premier israeliano: “Oggi abbiamo visto esempi sconvolgenti dell’ipocrisia europea. A quanto pare troppe persone in Europa – ha detto Netanyahu – nella stessa terra dove 6 milioni di ebrei sono stati massacrati, non hanno imparato alcunché”.

Diverse le reazioni all’approvazione della risoluzione: “Un passo positivo ma non sufficiente”, così Mustafà Barghouti, dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp), ha commentato la decisione. “La debolezza di questo voto – ha aggiunto Barghouti – è che associa il riconoscimento della Palestina alla ripresa dei negoziati con Israele”. La nota positiva, invece, è il “sostegno evidente di tutta la società civile europea ad uno stato autonomo palestinese”. Soddisfatto anche il presidente del gruppo Socialisti e Democratici, Gianni Pittella: “Quello di oggi è un giorno storico – ha detto -, un voto importante ai fini di un’apertura di un negoziato libero dal condizionamento degli estremisti. E’ la vittoria non di una parte ma di tutto il Parlamento europeo, la vittoria della pace”.

Contraria alla decisione Forza Italia che, con tutta la delegazione, è uscita dall’aula al momento del voto per esprimere il proprio dissenso. A comunicarlo è la capogruppo Elisabetta Gardini: “Pur riconoscendo il lavoro fatto dal Ppe per mitigare le posizioni della sinistra europea, come delegazione di Forza Italia permangono rispetto al testo di questa risoluzione ancora delle ambiguità e troppe tracce della versione originaria a cominciare dal titolo. Per questo motivo, proprio per marcare politicamente il nostro dissenso, al momento del voto tutta la nostra delegazione ha abbandonato l’aula”.